La compatibilità della pesca con l'ambiente

 

In questo capitolo, alla fine della descrizione di quello che è stata la pesca per gli abitanti rivieraschi, sono contenute ancune considerazioni relative alla pesca nell'Area Marina Protetta di Portofino

Oggi all'interno di essa sono consentite ai dilettanti: la pesca con lenza e canna da fermo o con mulinello e,  solo ad alcuni (residenti a S. Margherita Ligure, Camogli e Portofino), la pesca con lenza per cefalopodi, la pesca  alla traina e l'uso dei palangari.

I pescatori professionisti, residenti o iscritti a cooperative di pescatori presenti sul territorio di Camogli, S. Margherita Ligure e Portofino, possono pescare con reti da posta, con lampara e rete a circuizione, con rete per Rossetti, con Palangari e con la tonnarella; in quest'ultimo caso solo alcuni riuniti in una cooperativa di pescatori camogliesi.La situazione è ovviamente migliorata rispetto ai precedenti periodi storici perché l'istituzione dell'area marina protetta ha consentito di vietare tipi di pesca come ad esempio quella con le nasse, usate spesso per catturare aragoste, e la pesca subacquea. La tonnarella, la rete a circuizione, la rete da posta, i palangari, non hanno o hanno un limitato contatto con il fondale. i primi due sistemi, tra l'altro catturano solo pesce di passo. La rete per rossetti è sì una rete che ha contatto con il fondale ma viene utilizzata solo da dicembre a marzo e solo in alcune poste. La maestria dei pescatori fa sì che si appoggi sul fondo ma non lo deturpi.  Per quel che riguarda la pesca dilettantistica, comunque soggetta a restrizioni, questa per la gran parte viene effettuata utilizzando canna e lenza, allo stesso modo di come si praticava quantomeno in epoca romana, come appare testimoniato in mosaici del III secolo d.C., conservati nel museo di Sousse in Tunisia (vedi il capitolo sulle origini della pesca)

La pesca professionale si avvale di strumenti sofisticati (ecoscandaglio e sonar),  ma questi migliorano le attività di pesca consentendo di localizzare i pesci, ottimizzando la cala delle reti e diminuendo anche i rischi di perdita degli attrezzi che potrebbero causare rilevanti danni al fondale marino. D'altro canto rispetto al passato i pescatori utilizzano motori a combustibile fossile, che può rimanere in tracce sulla superficie del mare. Questi residui tuttavia non creano danni evidenti all'ambiente di battigia, come si deduce da ricerche scientifiche sulle sensibili alghe dell'ambiente immediatamente sottostante alla zona di marea.

La compatibilità della pesca, che viene praticata oggi dai pescatori, con l'ambiente marino è provata dall'aumento del pesce che si registra nelle acque attorno al Promontorio di Portofino.  Tale  aumento è confermato sia da studi scientifici che da osservazioni di campo e si concretizza con la soddisfazione delle migliaia di subacquei che ogni anno visitano l'area protetta.

 

I tipi di attrezzi per  pesca costiera più diffusi

Palangari o palamiti: All'interno dell'area marina protetta ne è consentito l'utilizzo con non più di 200 ami.

schema del posizionamento di un palangaro o palamito

 

Rezzaglio: raccolto ed espanso (in questo secondo caso le dimensioni sono ridotte in quanto si tratta di una rete circolare, che viene lanciata  dal pescatore, di diametro anche pari a 28 metri) le righe scure sono cime impiombate per consentire la rapida discesa sul fondale dell'attrezzo dopo il lancio.  Uso non consentito all'interno dell'area marina protetta.

disegno di rezzagli. A sinistra l'attrezzo raccolto e, a destra, esteso dopo il lancio

 

Nasse: uso non consentito all'interno dell'area marina protetta.

disegno di una nassa. spesso questi attrezzi erano realizzati con cordame

 

Rete a circuizione o cianciolo: si tratta di una rete usata per intrappolare branchi di pesci,. di solito acciughe, calamari o totani. Spesso usata di notte con la lampara.

 

Schema di una rete a circuizione

 

Sciabica: uso non consentito all'interno dell'area marina protetta tranne che per la pesca dei rossetti ma in questo caso si tratta di un attrezzo particolare. Di solito la sciabica veniva  effettuata da riva. 

Schemi di utilizzo delle reti a sciabica da riva

 

 

Bilance: uso non consentito all'interno dell'area marina protetta.

Disegno di una bilancia

 

Tremagli o reti da posta: Il tremaglio è composto da tre strati di rete; due esterni a maglie larghe e uno  interno a maglie strette (tremaglio), che consentono di intrappolare i pesci. Si noti la figura sulla destra che mostra il modo nel quale i pesci vengono intrappolati.

Schema approssimativo del funzionamento di un tremaglio