La Marineria di Camogli

 

La spiccata vocazione marinara degli abitanti dei borghi situati attorno al Promontorio di Portofino non si limitò esclusivamente a stimolare le attività di pesca ma diede origine a fiorenti traffici commerciali via mare. Il trasporto di merci veniva effettuato a livello locale con piccole imbarcazioni a vela, simili a quelle utilizzate talvolta anche per le attività di pesca (i leudi), idonee al trasporto di generi alimentari, olio, vino o altro, e al trasporto di materiali per l'edilizia, come sabbia e pietre. Verso la fine del XVIII secolo l'attività armatoriale nei borghi intorno al Promontorio di Portofino ebbe un notevole impulso soprattutto a Camogli dove iniziò a svilupparsi dapprima una piccola flotta di velieri, che consentì di operare scambi commerciali  nel Mediterraneo e, nel giro di pochi decenni, una delle marinerie più importanti d'Europa, che superò per numero di bastimenti anche quella di Genova, tanto da far attribuire a Camogli l'appellativo di Città dei mille bianchi velieri.

Dipinti che ci riportano all'epoca d'oro della marineria camogliese raffiguranti dall’alto il Brigantino a palo Columbus, il Concordia e il Michele Dapelo. Ex voto (secolo XIX) conservati a Camogli presso il Santuario di N.S. del Boschetto

 

Questo rapido sviluppo fu dovuto soprattutto alla capacità dei Camogliesi di apprendere nuove tecniche di navigazione dagli Inglesi e Francesi che, durante il periodo napoleonico, entravano in Mediterraneo con grossi velieri. Da allora i marinai  di Camogli, riuscendo a navigare tutto l'anno senza il bisogno, come accadeva in precedenza, di tirare in secca le imbarcazioni nei mesi invernali, divennero espertissimi navigatori, giungendo con i loro velieri in tutti i continenti. In conseguenza della grande attività marinara, nella città nacque, prima in Italia, una mutua assicurazione marittima per tutelare uomini e mezzi, a cui ne seguirono altre. Un solo dato faceva capire l'importanza del borgo; nel 1875 gli armatori Camogliesi possedevano 400 vascelli assicurati per un valore che si aggirava sui 40 milioni di lire, una cifra enorme per l'epoca, e la popolazione locale era costituita da 10.000 abitanti, il doppio degli attuali.
Quel periodo così florido è ancor oggi testimoniato dalla presenza a Camogli di un teatro e dal fatto che nei primi anni del ‘900 i portolani inglesi riportavano che la città era l'unica in riviera ad essere illuminata la notte dalla costosa luce elettrica. Pochi anni dopo terminò l'epoca delle grosse navi a vela  e con essa, gradualmente, anche il periodo d'oro della marineria camogliese.