Il pizzo al tombolo

 

Si tratta di un'antica attività che le donne svolgevano vicino alla riva del mare in attesa del ritorno dei mariti o dei figli.

La lavorazione al tombolo aveva anche finalità sociali e contribuiva a creare forme di solidarietà per chi, come le mogli dei naviganti o dei pescatori, era costretto a lunghi periodi di solitudine.

Un centrino realizzato al tombolo

 

Ben presto la realizzazione dei pizzi divenne il modo per molte donne di integrare il reddito del marito e, ad alcune più intraprendenti, consentì di dare inizio a piccole attività imprenditoriali. Poteva capitare inoltre che il commercio dei pizzi avvenisse a domicilio presso ricche famiglie della zona o genovesi.

Alcuni naviganti infine portavano in America i manufatti per poterli vendere sui mercati d'oltreoceano dove questi prodotti dell'artigianato ligure  erano molto apprezzati. Le donne svolgevano il lavoro sedute di fronte al tombolo, una sorta di cuscino cilindrico impagliato, utilizzato come supporto per realizzare merletti e pizzi.

Alcune fotografie e cartoline d'epoca che ritraggono donne intente a lavorare al tombolo a Santa Margherita Ligure

 

L'arte del pizzo a S. Margherita ha sicuramente origine molto antica, tardo medioevale. Notizie certe di un commercio ben avviato si hanno invece nel 1684 quando la Repubblica di Genova impose ai Sammargheritesi il divieto di esportazione dei merletti  in Francia dove, alla corte di Versailles erano ricercati e ben pagati.

Intorno al 1744 era consuetudine che le donne impegnate nella realizzazione dei pizzi, uno dei pochi lavori non casalingo che a quei tempi potessero svolgere nella zona, venissero pagate non solo in danaro ma anche in generi alimentari; la qual cosa era fondamentale per il sostentamento delle famiglie, spesso numerose.

Alcune donne, ritratte in immagini d'epoca, intente a lavorare al tombolo a Rapallo

 

In quell'anno una disposizione della Repubblica di Genova proibì il pagamento in generi alimentari e fu duramente contestata dalle Pizzettere.  Su quel che accadde dopo non si hanno notizie in merito.  Nei primi decenni dell'ottocento la produzione e il commercio di nuovi pizzi esteri in cotone, di minor qualità ma molto economici,  diede un grosso colpo all'attività che si riprese verso la metà dell'ottocento. Nel novecento il pizzo al tombolo divenne sempre meno ricercato e legato sempre più all'industria turistica per la realizzazione di souvenir. Oggi l'attività è svolta solo a scopo ricreativo da alcune appassionate.

Nell'immagine d'epoca, la piazzetta di Portofino con alcune donne intente a lavorare al tombolo. Dietro di esse si osservano alcuni tavolini di un locale, a testimoniare  che il turismo era in qualche modo già presente nel piccolo borgo