La devozione religiosa e il mare

 

Il mare per gli abitanti dei borghi costieri ha rappresentato sia un’essenziale “contenitore” di cibo,  sia un pericoloso compagno di viaggio. Per questo la devozione religiosa è divenuta il mezzo indispensabile per superare le difficoltà e la paura di rimanere vittima di sciagure tra le onde. Se gli ex voto erano oggetti per manifestare la gratitudine a dio per un pericolo scampato, gli eventi religiosi rappresentavano per le comunità un momento per manifestare la loro devozione religiosa. 

Il legame con il mare si manifesta, durante la celebrazione religiosa di S. Margherita, con il rilascio di numerosi lumini in mare. Lumini vengono posati in mare ogni anno anche a Camogli, durante la celebrazione della “Stella Maris”, e lo stesso giorno si forma una processione di barche  che giunge sino a Punta Chiappa per la celebrazione della Santa Messa. 

Da ricordare anche la statua del “Cristo degli Abissi”, realizzata dallo scultore Guido Galletti e voluta da Diulio Marcante, un pioniere della subacquea italiana, per commemorare un amico morto durante un immersione. La statua in bronzo è stata realizzata fondendo medaglie di marinai, di atleti, parti di navi, campane e cannoni ed ha quindi un valore simbolico grandissimo, non solo perché è stata la prima ad essere realizzata e posta su di un fondo marino. La statua del “cristo degli Abissi”, che pesa 250 Kg,  è infatti posta su di un fondale a 13  metri di profondità ed oggi rappresenta un’importante simbolo di fede riprodotto in varie parti del mondo. A fine luglio durante un tributo di fede viene posata una corona d’alloro vicino al basamento della statua, a ricordo  di quanti hanno perso la loro vita in mare.

La posa del Cristo degli Abissi a San Fruttuoso di Camogli dopo i recenti restauri. La statua è stata infatti recuperata l'8 luglio 2003 e riposizionata il 17 luglio 2004. Il primo varo era avvenuto il 29 agosto 1954.

 

La cronaca della festa della Stella Maris a Punta Chiappa (di B. Mortola)

Quando, sia da terra che per mare, ci si avvicina a quella lingua di conglomerato che si estende sul mare e che è stata chiamata Punta Chiappa, si notano immediatamente le due piccole costruzioni situate sulla sua longilinea superficie.

Il mosaico dedicato alla Stella Maris che si trova sullo scoglio di Punta Chiappa

 

La più minuscola, ormai in parte diroccata, veniva adoperata anticamente come punto di riferimento per misurare la velocità delle imbarcazioni.

L’altra, di maggiori dimensioni e situata un po’ più in alto, è Altare della Stella Maris. L’immagine della Madonna, tradizionalmente protettrice dei pescatori e dei naviganti, è rappresentata in un grande mosaico opera del pittore Francesco Dal Pozzo realizzato ne. Le onde alte di una tempesta in primo piano si alzano contro una barca in difficoltà e, mentre un marinaio alza le mani disperato e l’altro le congiunge per pregare, in mezzo all’uragano la Vergine con il Bambino.

Nell'immagine la posa dei lumini in mare, un particolare momento della cerimonia religiosa

 

Questo bellissimo mosaico, composto da una miriade di piccole tessere colorate, ha però il problema dovuto all’esposizione continua al salino e soprattutto alle poderose ondate che si riversano spesso sulla Punta. Durante le grandi mareggiate, non è difficile notare le onde che la attraversano da parte a parte. Il mosaico ha quindi spesso problemi di manutenzione e le tessere devono essere sostituite con un lavoro di precisione molto impegnativo. Come ricorda una piccola targa posta dietro l’altare, un restauro è stato eseguito nel 1995 da “Beppe Grillo e gli amici della Stella Maris”. In quell’occasione, l’allora comico ed oggi politico genovese, venne incontro alle esigenze dell’amico Don Adriano Parroco di San Rocco e in un albergo di Santa Margherita si fece banditore di un’asta benefica i cui proventi finanziarono l’impresa particolarmente costosa.

Nell'immagine la processione, un particolare momento della cerimonia religiosa

 

Tutti gli anni, la prima Domenica d’agosto, viene celebrata la Festa della Stella Maris

Anche se affonda le sue radici in una tradizione più antica legata al mondo della pesca e della navigazione - attività un tempo privilegiate dagli abitanti di Camogli e dintorni - la festa è stata ufficialmente istituita da Don Nicolò Lavarello nel 1924.

Questo sacerdote arrivò nel piccolo borgo di San Nicolò di Capodimonte, poche case di pescatori–contadini strette intorno alla sua chiesa millenaria, nei primi anni Venti e divenne in poco tempo il punto di riferimento della comunità locale che allora viveva in un deleterio isolamento.

Alcune persone anziane ancora oggi lo ricordano impegnato non solo a divulgare il Vangelo, ma anche a elevare spiritualmente, materialmente e culturalmente le persone, a trovare medicine e soluzioni ai problemi della vita quotidiana dell’epoca.

Un prete che attualmente definiremmo “impegnato nel sociale”.

Fu lui che nel 1926-27 fece restaurare completamente la chiesa, togliendo la mano di calce con la quale era stato ricoperto l’interno, e riportò a vista l’antica pietra che vediamo oggi.

Un’antica immagine dello scalo di Porto Pidocchio

 

La Festa della Stella Maris inizialmente era strettamente legata alla vita e al lavoro dei pescatori locali che avevano la loro base nel minuscolo Porto Pidocchio, la “Foce”, un’insenatura naturale tra gli scogli riparata dalle onde proprio da Punta Chiappa. Successivamente, dopo gli anni Cinquanta, pur mantenendo un forte substrato religioso, è diventata progressivamente soprattutto un’attrazione di tipo turistico che attira ogni anno numerose persone.

Un appuntamento che è diventato per molti una piacevole abitudine. Lo scenario naturale e spettacolare che circonda Punta Chiappa ha mantenuto nel tempo una fortissima attrazione che ne fa una delle zone più frequentate soprattutto d’estate.

La festa inizia verso le ore 10 con la partenza dal molo di Camogli di una processione di barche (tutti possono partecipare) di ogni foggia e dimensione pavesate per le grandi occasioni. Sopra un traghetto della Società Golfo Paradiso sono imbarcati il Parroco di Camogli, le autorità e la banda musicale. Partecipano anche il Dragun, i motoscafi dei Carabinieri, le pilotine della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto e dei Vigili del Fuoco.

Contemporaneamente, dalla Chiesa di San Nicolò di Capodimonte parte un’altra processione di fedeli, questa volta via terra, che reca il quadro raffigurante la Madonna Stella del Mare opera del pittore Giuseppe Bozzo.

Tutte e due le processioni avanzano convergendo su Punta Chiappa in una coreografia altamente suggestiva e spettacolare, mentre suonano le sirene e l’imbarcazione dei Vigili del Fuoco spara getti d’acqua in aria.

Un'antica fotografia che ritrae la festa della Stella Maris realizzata a Punta Chiappa nel 1929

 

Alle ore 11, sull’altare dedicato alla Stella Maris gremito di persone, viene celebrata la Santa Messa.

La festa non è ancora terminata.

All’imbrunire, sia da Camogli che da Punta Chiappa, vengono posati sulla superficie dell’acqua i “lumini” ceri avvolti nelle carte colorate che lentamente le correnti spingono al largo. Molto spesso, seguendo il gioco della corrente, i due gruppi di lumini finiscono per incontrarsi nello specchio acqueo di fronte a San Rocco.

Dietro l’effetto visivo affascinante di queste piccole luci colorate trasportate lentamente dal mare, resta il vero significato che è quello di ricordare tutti i pescatori e i naviganti morti in mare. Un piccolo e suggestivo omaggio.