Punta Chiappa levante - Grotta dei gamberi (1)
L’escursione in questo sito di immersione, chiamato anche “Grotta dei gamberi”, prevede di raggiungere una profondità massima compresa tra i 35 ed i 40 metri sotto la superficie del mare.
Quando ci si immerge si incontra inizialmente un fondale roccioso, ricoperto da una fitta prateria di Posidonia oceanica, nella quale, però, si intravedono sezioni di fondale nudo e colonizzato da alghe. Spostandosi in direzione del mare aperto si trova anche un grosso masso ricoperto da corallo, madrepore solitarie e da numerosi esemplari di grosse gorgonie rosse. Questa immersione è particolarmente impegnativa ed adatta esclusivamente a subacquei esperti perché prevede l’ingresso in una grossa fessura (grotta) che si sviluppa proprio sotto l’estremità anteriore di Punta Chiappa. La base della grotta è costituita da un fondo sabbioso- detritico-melmoso, sul quale si muovono parapandali e musdee. I parapandali si muovono anche sulla volta dell’antro. Nelle tane, situate alla base delle pareti interne, possono anche essere presenti gronghi ed aragoste.
L’escursione prevede di tornare in superficie seguendo un itinerario che si sviluppa sopra una grande spianata rocciosa, leggermente inclinata e ricoperta da alghe di diverse specie e da organismi incrostanti, soprattutto poriferi. In questa zona si incontrano banchi di saraghi e di sarpe e pesci colorati come le donzelle. Particolarmente suggestivo il flusso artificiale di bolle d’aria che fortunatamente sfuggono dalla grotta, fuoriuscendo dal fondale soprastante la volta per dirigersi verso la superficie.
Breve descrizione dell’itinerario
Quest’immersione ha inizio a circa 18 metri, ossia alla base della boa di ormeggio. A circa 37 metri di profondità si trova la “Grotta dei gamberi”, che si sviluppa all’interno della roccia per circa una decina di metri. Il soffitto, le pareti e il fondo dell’antro ospitano una folta colonia di parapandali, piccoli gamberi di colore rosso della specie (Plesionika narval). Una volta all’interno, occorre prestare molta attenzione poiché il pavimento della grotta è costituito da fango finissimo che, se sollevato con le pinne, rende molto scarsa la visibilità. La grotta è molto stretta e l’uscita è a circa metà del percorso attraverso uno spazio abbastanza angusto. La risalita può essere effettuata lungo l'ormeggio di tenuta della boa. Tutte queste caratteristiche rendono l’immersione particolarmente impegnativa e quindi consigliata solo a subacquei molto esperti.
Profondità minima 10
Profondità massima 40
Ambiente grotta
Difficoltà elevata