Balneazione

 

Nell’area marina protetta esistono alcune spiagge, concentrate soprattutto lungo il versante orientale del Promontorio di Portofino, quasi tutte raggiungibili attraverso accessi costituiti da scale.

Gli accessi al mare si trovano anche lungo il versante occidentale del Promontorio di Portofino, ma consentono però di raggiungere esclusivamente scogli o scogliere rocciose.

La carta riporta le aree dell'area marina protetta attraverso le quali è possibile raggiungere le acque marine per effettuare attività di balneazione.

 

In verde le zone di costa dell'area marina protetta dove è possibile accedere al mare per effettuare attività di balneazione. Attenzione, la carta definisce in modo approssimativo le zone. Nella carta sono indicati alcuni toponimi che definiscono le aree costiere.

 

Nella carta sono indicati gli accessi al mare presenti nell'area marina protette e le problematiche che comportano. In rosso quelli più impegnativi.

 

Attenzione! In ogni punto della costa, tutte le attività di balneazione che seguono l'accesso alle acque marine sono soggette alle ordinanze della Guardia Costiera. Tali ordinanze sono disponibili nella sezione dedicata. Clicca qui per scaricarle.

Gli accessi al mare indicati in questa sezione consentono pertanto solo la balneazione nel rispetto delle ordinanze della Guardia Costiera o all'interno di specchi acquei delimitati da boe e posizionati all'inizio della stagione balneare.

 

Nella zona di Paraggi la spiaggia libera appare, nel periodo balneare, estremamente ridotta ed è circondata da alcuni stabilimenti balneari. Dalla spiaggia libera, situata al centro della baia, si può accedere in ogni caso allo splendido mare della baia omonima.

A San Fruttuoso di Camogli esiste un’ampia spiaggia di ciottoli, per la gran parte libera, ma  in zona esiste anche uno stabilimento balneare.

In ogni caso, nel periodo estivo, si può accedere liberamente a molti arenili. I gestori delle spiagge libere mettono a disposizione docce e talvolta piccoli spogliatoi e, a pagamento, anche piccoli natanti, come canoe e pedalò.

 

Il litorale a levante del Promontorio di Portofino

Santa Margherita Ligure è un rinomato centro turistico le cui coste sono in parte bagnate dalle acque dell’area marina protetta.

Si può quindi partire dal centro del borgo per raggiungere, uno dopo l’altro, una serie di accessi al mare che consentono di scoprire i diversi ambienti marini presenti lungo la costa e nelle acque tutelate.

Il litorale si sviluppa poco al di sotto della strada che collega S. Margherita Ligure a Portofino ed è in gran parte costituito da rocce naturali distribuite irregolarmente. Qua e là sono presenti piccole spiagge di ciottoli e alcune spiagge sabbiose, comunque sempre di dimensioni piuttosto ridotte. Vediamo nel dettaglio il percorso turistico e le opportunità offerte ai visitatori dell’Area Marina Protetta “Portofino”.

Dal centro di S. Margherita Ligure si raggiunge facilmente l’area portuale e, proseguendo si incontra, presso Punta Pedale, il “Covo di Nord Est”, locale notturno molto famoso negli anni ’70. Poco oltre, segnalata da un miraglio giallo sulla costa, ha inizio l’Area Marina Protetta “Portofino”. 

I primi accessi al mare (A) si trovano in corrispondenza di due spiagge libere attrezzate che offrono numerosi servizi. Si va dal noleggio dei soli ombrellone e lettino, sino al servizio di tavola fredda. Esiste anche l’opportunità, solo durante la stagione estiva, di noleggiare canoe per esplorare la costa. In alternativa, è comunque possibile utilizzare liberamente per il proprio relax il  litorale.

Gli  appassionati di snorkeling potranno scoprire che nei fondi costieri, già a  qualche metro di profondità, è presente la prateria di Posidonia oceanica. SI tratta di un erba marina che si sviluppa preferibilmente su fondali dai pendii poco accentuati. Pur essendo piuttosto rigogliosa, la prateria ha subito una regressione del suo limite inferiore, molto prima che venisse istituita l’area marina protetta, a causa di un aumento della torbidità dovuta all’aumento della pressione antropica sulla costa.

Tra le foglie si possono fare interessantissimi incontri con diverse specie di pesci come saraghi, scorfani, e labridi, ma anche con grossi predatori come orate e branzini.

Molto comuni i piccoli crostacei, come i granchi, e i molluschi. Tra questi polpi, seppie ed il grosso bivalve Pinna nobilis.

Ai più attenti suggeriamo di osservare  anche le lamine delle foglie, veri e propri microambienti, dove si sviluppano alghe, briozoi e idrozoi, e si mimetizzano piccoli pesci,  come i succiascoglio di prateria e i cavallucci, e  le stelle marine.

Poco oltre, percorrendo la strada che conduce a Portofino, a distanza di pochi metri l’uno dall’altro, si trovano una serie di accessi al mare che consentono di scendere in piccole spiagge di ciottoli e libere, dove affiorano rocce di conglomerato. Dai ciottoli della battigia si può entrare facilmente in acqua e il fondo marino degrada dolcemente verso il largo. 

Nel fondale  poco prima di Punta Cervara la prateria sottomarina lascia il posto ad una distesa di piccoli massi dove sono comuni ricci di mare e stelle marine. E’ l’ambiente ideale per i piccoli polpi che trovano tane e cibo in abbondanza.

Sulla punta, una scaletta consente di raggiungere una piccola spiaggia di ciottoli. In questa zona, chiamata anche “Capo Nord”, nella bella stagione è aperto un locale in grado di offrire drink o piatti ricercati. Il gestore mette inoltre a disposizione anche lettini per chiunque volesse passare qualche momento di tranquillo relax.

Anche  qui il fondale marino appare costituito da massi sparsi, coperti spesso da alghe. Particolare invece la scogliera che, sulla destra dell’accesso al mare, presenta grandi scogli e piccole piscine  naturali che offrono condizioni ideali per la vita di molti organismi marini, come i piccoli pesci chiamati “peperoncini”, i molluschi gasteropodi, i granchi, i denti di cane, gli anemoni chiamati “pomodori di mare” e numerose alghe. Tra queste i sargassi, curiosi vegetali che galleggiano grazie a piccole vescicole piene di gas.

Lasciato “Capo Nord” l’itinerario si sviluppa su di un suggestivo tratto di passerella sospesa sugli scogli, che termina in corrispondenza all’accesso di una spiaggetta di ciottoli denominata “del Castello di Paraggi” (B). Il nome è dovuto alla vicinanza di una fortezza ormai trasformata in villa situata sopra un piccolo promontorio poco oltre la spiaggia. Una scala consente di scendere in basso e di giungere sulla riva del mare. La spiaggia è disseminata di rocce che, su entrambi i lati, divengono una vera e propria scogliera che ospita piante come il finocchio di mare e il fiordaliso tirreno.

Il fondale in questa zona è caratterizzato dalla presenza di grossi massi sommersi, spesso ricoperti da alghe verdi e rosse.

Polpi e grossi pesci sono abbastanza comuni. Tra questi dentici, orate e branzini. Piuttosto comuni anche le ofiure, particolari stelle marine, e i ricci di mare.

Chi fosse allenato a scendere in profondità può immergersi lungo il pendio sommerso sottostante il “Castello di Paraggi”. Non rimarra certamente deluso. Già a pochi metri di profondità, infatti, si possono osservare piccole gorgonie gialle, spugne, briozoi, rari crostacei come le magnoselle e, occasionalmente, anche giovani cernie, murene e gronghi. L’opportunità di incontri con rari organismi marini è garantita dal gran numero di anfratti e spaccature nella roccia.

Se si è invece alla ricerca di spiagge di sabbia, basta oltrepassare il promontorio che ospita il “Castello”, e il piccolo ed esclusivo borgo di Paraggi apparirà in tutta la sua bellezza (C). Si tratta di un luogo piuttosto ricercato dove esistono stabilimenti balneari esclusivi e lussuosi.

La spiaggia originaria, sabbiosa in parte, è stata modificata da successivi ripascimenti.

E’ soprattutto la cornice di verde e lo splendido colore delle acque della baia a rendere Paraggi un luogo unico e prestigioso.

Al centro degli stabilimenti balneari esiste una piccola spiaggia libera che consente a tutti di godere di questo vero e proprio paradiso.

Tra i pesci comuni in queste acque soprattutto le piccole castagnole brune, che nuotano spesso a fianco dei bagnanti, e, nella sabbia, talvolta giovani rombi di rena.

Da Paraggi, un sentiero molto suggestivo corre poco più in alto della strada statale e ci consente di giungere in breve tempo e nella massima sicurezza, dopo aver imboccato la prima deviazione sulla sinistra, alla splendida insenatura di Niasca (D). La spiaggia libera, circondata dalla macchia mediterranea, è sabbiosa e pare interrompere la scogliera di conglomerato. Pur non avendo una felice esposizione, perché anche in estate rimane all’ombra già dalla prime ore del pomeriggio, questo tratto di costa riserva particolari sorprese. A destra della scaletta che consente di accedere alla spiaggia si trovano alcune pozze di marea. Si tratta di raccolte d’acqua salata che, periodicamente, rimangono isolate dalle acque marine. Questi microambienti sono  particolarmente vulnerabili e delicati e, in poco spazio, contengono molte specie animali e vegetali diverse. Nelle pozze di marea sono comuni alghe, anemoni, molluschi e piccoli pesci. Sono anche luoghi ideali per scattare spettacolari fotografie ravvicinate.

Lungo la scogliera, ricoperta da alghe anche calcaree si incontrano spesso piccoli paguri e molluschi.

La spiaggia di Niasca degrada dolcemente verso un fondale sabbioso, ricoperto in parte dalla prateria di Posidonia oceanica. E’ quindi ideale per i piccoli bagnanti o i nuotatori alle prime armi.

Qui si trova anche una specie indigena, la Caulerpa prolifera, “parente” delle pericolose alghe killer che infestano il Mediterraneo.

Sul fondale, tra la sabbia, non sono rari gli animali sepolti o adagiati, come molluschi bivalvi e pesci piatti. Ancora, tra la posidonia si osservano pesci di diversa specie e taglia e il grosso bivalve Pinna nobilis. Niasca è il luogo dove la natura terrestre e marina quasi si toccano ed è facile accorgersene osservando la scogliera.

Tra gli scogli emersi vivono infatti numerosi vegetali. Tra essi anche specie tipiche di questi ambienti estremi, come il dauco marino.   

Se si continua a percorrere il sentiero sopraelevato rispetto alla strada statale, ad un certo punto si incrocia una strada asfaltata. Percorrendola verso il basso si giunge sulla statale. A poca distanza, in direzione Portofino,  sulla sinistra si trova una scaletta che scende in una piccola spiaggia di ciottoli, chiamata: “del cannone” (E), al centro della quale si erge un grosso blocco di conglomerato. Anche in questo caso si tratta di una spiaggia libera.  Il fondale in alcuni punti è sabbioso, ma per la gran parte appare costituito da massi di diverse dimensioni. Su di essi proliferano le alghe fotofile (che amano la luce) e tra esse le alghe a palla, quelle ad ombrellino e quelle del genere Dyctiota. Comuni gli immancabili polpi, i crostacei come la grancevola piccola, i ricci di mare e i pesci. Tra essi molti labridi, come i tordi e le donzelle, i saraghi e le orate. Tra le alghe si possono incontrare anemoni  verdi ma anche madreporari come Cladocora caespitosa e l’esile gorgonia bianca Eunicella singularis.

L’ultima spiaggia che troviamo in questo versante di promontorio si raggiunge partendo da Portofino e seguendo le indicazioni per Castello Brown. Percorsi circa 500 mt, da una deviazione sulla sinistra ha inizio  una scaletta che scende sul mare. La spiaggia, chiamate dell’Olivetta (F),  è libera e di ciottoli che hanno dimensioni diverse. Il fondale, almeno per i primi metri, ha lo stesso aspetto della spiaggia. Sotto i ciottoli possono essere presenti i succiascoglio, piccoli pesci capaci di aderire alle pietre. Chi ama fare snorkeling, lungo la costa ai lati della spiaggia potrà osservare alghe di molte specie, anche quelle che preferiscono ambienti profondi e poco illuminati, e già a pochi metri di profondità, un ambiente dove si sviluppano alcune specie tipiche del coralligeno come spugne, briozoi e gorgonie gialle. Gamberi, granchi, polpi e grossi pesci come murene, gronghi, dentici, piccole cernie e corvine possono rappresentare un piacevole incontro per quanti amano la natura.

 

Il Mezzo Miglio Blu, un percorso per soli nuotatori

Nel periodo estivo,  partendo dalla spiaggia di Niasca, nei pressi dell’abitato di Paraggi, si può percorrere il “1/2 Miglio Blu”, un itinerario riservato esclusivamente ai nuotatori.

Il percorso marino è stato creato per incentivare la visita dell’Area Marina Protetta “Portofino”, attraverso il modo più naturale ed “ecologico”.

All’interno del “ ½ Miglio Blu” non è consentita l’attività nautica di nessun tipo, soprattutto per salvaguardare i nuotatori e consentire loro di sentirsi veramente immersi nella natura.

Ovvio che l’utilizzo del percorso rappresenta anche un sistema alternativo per avvicinarsi al nuoto semiprofessionistico  o per nuotare in un paradiso in modo molto caratteristico e salutare.

In questa zona il mare è spesso cristallino e consente non solo splendide nuotate, ma anche l’osservazione dei fondali, ricchi di vita, grazie soprattutto alla presenza di una rigogliosa prateria di Posidonia oceanica

All’interno del “1/2 Miglio Blu” è, quindi, consentita la balneazione e l’apnea, ma nel rispetto delle ordinanze della Guardia Costiera.  Questo percorso natatorio è segnalato in acqua da una serie di boe, solitamente di colore arancio, provviste di cartellini numerati che consentono  il calcolo delle distanze percorse.

L'itinerario del 1/2 miglio blu e la sua ubicazione lungo la costa del Promontorio di Portofino e dell'area marina protetta.

 

La formula

All’interno della baia, riparata dall’accesso dei mezzi nautici, è tracciato un percorso di ½ miglio da nuotare per due volte.

Contrassegnato da 6 boe, partendo dalla spiaggia di Niasca, ove è installato il sistema di cronometraggio, si deve percorrere in senso antiorario tenendo le boe come rappresentato in figura (5 alla sinistra e 1 alla destra).

 

Nella bella stagione è possibile dotarsi di chip per cronometraggio personale acquistandolo presso:

- Outdoor Portofino in località Niasca (punto di partenza/arrivo del percorso) al prezzo

di € 20,00

- Area Marina Protetta di Portofino in Viale Rainusso 1 a Santa Margherita Ligure

al prezzo di € 15,00

 

Il chip può anche essere affittato presso:

- Outdoor Portofino in località Niasca al prezzo di € 1,00 + € 1,00 per uso spogliatoio e doccia.

 

È possibile effettuare la propria prova registrandosi presso Outdoor Portofino (punto di partenza) in località Niasca.

Il tempo registrato confluirà automaticamente ad aggiornare in tempo reale la classifica generale presso lo stesso Outdoor Portofino.

Il sistema di cronometraggio registra in automatico il tempo di ogni prova, riportando il tutto in una classifica generale giornaliera. Una classifica comparativa dell’intera stagione è possibile solo per coloro in possesso del chip personale, per motivi di software. Per questi ultimi, inoltre, è possibile visualizzare tutti i tempi realizzati nelle diverse nuotate e compararli con quelli degli altri atleti.

Per maggiori informazioni www.outdoorportofino.it

 

 

Il litorale meridionale del Promontorio di Portofino

Nell’area più meridionale del Promontorio di Portofino si trova la spiaggia di S. Fruttuoso di Camogli (G), che si può raggiungere attraverso diversi itinerari del Parco Regionale di Portofino o, più comodamente, utilizzando uno dei battelli turistici che partono da Camogli o da S. Margherita Ligure.

Per chi non l’avesse mai fatto, visitare S. Fruttuoso di Camogli è sempre un’esperienza unica, che unisce suggestioni diverse: naturali, ma anche storico culturali, per la presenza di una millenaria abbazia perfettamente conservata.

La spiaggia del piccolo borgo è costituita da ciottoli grossolani ed è libera per la gran parte. Esiste comunque anche l’opportunità di noleggiare, cabina, ombrellone e lettini.

Il fondale antistante la spiaggia è colonizzato da alghe e da qualche rara pianta di Posidonia oceanica. Tra gli animali sono comuni polpi, seppie e  pesci da scoglio, come bavose e ghiozzi, saraghi, menole, sarpe, e diverse specie di labridi. La spiaggia di S. Fruttuoso rappresenta anche un punto di arrivo per chi, nelle stagioni più calde, dopo aver visitato il parco regionale, vuole concedersi un rilassante bagno ristoratore. Dopo il bagno si può pranzare al sacco o scegliere uno dei ristoranti del luogo, che offrono l’opportunità di gustare ottimi piatti tipici.

Tra le meraviglie del luogo, la statua del “Cristo degli Abissi”, posta in un’insenatura sul lato orientale della costa e visibile spesso anche dalla superficie del mare.

Per correttezza in quest'area si trova anche una zona dove è consentita la balneazione in corrispondenza di Punta Chiappa (H). Viene però descritta nella parte seguente in quanto si raggiunge attraverso sentieri che percorrono il litorale a ponente del Promontorio di Portofino.

 

Il litorale a ponente del Promontorio di Portofino

 

In questa zona non esistono spiagge, ma piuttosto accessi al mare molto suggestivi. Per raggiungerli, partendo da Camogli, si può percorrere il sentiero che porta a S. Rocco, o raggiungere questa frazione con mezzi propri o con l’autobus.  Dall’abitato di S. Rocco, il percorso in discesa per Punta Chiappa consente di raggiungere gli accessi al mare.

Dopo aver oltrepassato un lembo di lecceta e raggiunto la Chiesa di S. Nicolò di Capodimonte, si incontra una piccola frazione chiamata “Porto Pidocchio”, nella quale si trova uno scalo utilizzato per i natanti, che consente di scendere in acqua. In quest’area esiste anche una scogliera artificiale che delimita un tratto di mare, i cui massi sono spesso sfruttati dai bagnanti per sdraiarsi al sole (I).  Il fondale marino si presenta costituito da ciottoli anche piuttosto grossi e nella parte vicina a riva appare talvolta disseminato di scogli affioranti. Verso nord si estende una grossa prateria di Posidonia oceanica (per visitarla vedi Miglio Blu).

Chi volesse fare il bagno in questa zona deve comunque evitare di entrare nel canale di transito, utilizzato dalle unità navali  per accedere al piccolo scalo dell’abitato, evitare le aree di ormeggio e prestare attenzione ai natanti che transitano all’interno dell’area marina protetta.

Lungo la costa è facile osservare uccelli sia costieri che di mare aperto, come i gabbiani, i beccapesci e le occasionali berte.

Lungo la costa, con maschera e boccaglio, oltre a numerose specie di alghe si possono osservare molluschi, pesci da scoglio come tordi e donzelle, scorfani e triglie, o grossi predatori come branzini e dentici, o ancora crostacei ed echinodermi come ricci di mare ed oloturie.

Lungo il percorso, alcuni ristoranti offrono l’opportunità di gustare piatti tipici e di rilassarsi dopo il nuoto.

Chi avesse l’opportunità di disporre di un natante, può raggiungere “Porto Pidocchio” e usufruire nel periodo primaverile ed estivo di ormeggi dalla modica tariffa giornaliera. Il servizio comprende anche il trasporto a terra.

Lasciato il piccolo borgo,  l’itinerario consente di raggiungere facilmente ed in breve tempo un grosso sperone di roccia proteso nel mare, chiamato “Punta Chiappa” (H)

In questa zona molti degli accessi al mare sono piuttosto accidentati e adatti solo a persone particolarmente allenate ed esperte. In alcuni punti gli accessi sono meno impervi. Si tenga comunque conto che si è di fronte al mare aperto e quindi le condizioni del mare, per permettersi un bagno, devono essere estremamente favorevoli.

L’attività di snorkeling consente l’incontro con molti organismi. Tra le alghe sono comuni quelle del genere Cystoseira, importanti indicatori biologici di acque pulite. I pesci costieri sono numerosi ma, in queste acque, capita spesso di osservare pesci di mare aperto come le ricciole. Abbastanza comuni i pesci luna e occasionali le tartarughe di mare e i cetacei. Tra essi è stato segnalato il passaggio in zona di qualche balenottera comune. Per chi preferisce restare a terra, Punta Chiappa offre l’occasione di dare un’occhiata nelle sue pozze di marea dove, tra le alghe, è comune la bavosa dalmatina e la bavosa galletto, ma anche nelle pozze di scogliera.

Queste ultime sono piccole raccolte d’acqua salmastra dove vivono solo poche creature con speciali adattamenti. Tra esse un piccolo coleottero (lungh. 2 mm) abitatore esclusivo di questi microambienti. 

Presso Punta Chiappa si trovano lembi di macchia mediterranea, con piante ed animali caratteristici di questo ambiente.

Da segnalare la presenza del lino d’acqua, una piccola pianta che vive solo su terreni salsi, ossia ricchi di sale, ed ormai sempre più rara.

Tra maggio e giugno, poi, il grosso scoglio “fiorisce” di piccole corolle violette. E’ uno spettacolo particolare dovuto ad una pianta molto rara e tipica, lo statice ligure che vive quasi in  solitudine, assieme al resistente finocchio di mare, in questi ambienti ostili.

 

Le regole di salvaguardia ambientale

Il comportamento del bagnante responsabile

La sicurezza in mare del bagnante

Le ordinanze della Guardia Costiera in merito alla sicurezza in mare