Il litorale a levante del Promontorio di Portofino

 

Santa Margherita Ligure è un rinomato centro turistico le cui coste sono in parte bagnate dalle acque dell’area marina protetta.
Si può quindi partire dal centro del borgo per raggiungere, uno dopo l’altro, una serie di accessi al mare che consentono di scoprire i diversi ambienti marini presenti lungo la costa e nelle acque tutelate.

Il litorale si sviluppa poco al di sotto della strada che collega S. Margherita Ligure a Portofino ed è in gran parte costituito da rocce naturali distribuite irregolarmente. Qua e là sono presenti piccole spiagge di ciottoli e alcune spiagge sabbiose, comunque sempre di dimensioni piuttosto ridotte. Vediamo nel dettaglio il percorso turistico e le opportunità offerte ai visitatori dell’Area Marina Protetta “Portofino”.

Santa Margherita Ligure, la zona del portoil Covo di Nord Estil miraglio presso Punta Pedalel'acqua di mare lungo la costa

Dal centro di S. Margherita Ligure si raggiunge facilmente l’area portuale e, proseguendo si incontra, presso Punta Pedale, il “Covo di Nord Est”, locale notturno molto famoso negli anni ’70. Poco oltre, segnalata da un miraglio giallo sulla costa, ha inizio l’Area Marina Protetta “Portofino”. 
Il primo accesso al mare si trova in corrispondenza di una spiaggia libera attrezzata. Si ha così l’opportunità di fruire dei servizi offerti dal gestore e, in alternativa, di utilizzare liberamente per il proprio relax il litorale. Tra le opportunità offerte anche quella di noleggiare una canoa per spostarsi lungo la costa.

uno scorfano nero sopra Posidonia oceanica, foto Bavatordo rosso foto Paolillo Vanzocernia bruna, foto Muratoresucciascoglio di prateria, foto Schiaparelli

prateria di Posidonia oceanica

Gli  appassionati di snorkeling potranno scoprire che nei fondi costieri, già a  qualche metro di profondità, è presente la prateria di Posidonia oceanica. SI tratta di un erba marina che si sviluppa preferibilmente su fondali dai pendii poco accentuati. Pur essendo piuttosto rigogliosa, la prateria ha subito una regressione del suo limite inferiore, molto prima che venisse istituita l’area marina protetta, a causa di un aumento della torbidità dovuta all’aumento della pressione antropica sulla costa.
Tra le foglie si possono fare interessantissimi incontri con diverse specie di pesci come saraghi, scorfani, e labridi, ma anche con grossi predatori come orate e branzini.

Molto comuni i piccoli crostacei, come i granchi, e i molluschi. Tra questi polpi, seppie ed il grosso bivalve Pinna nobilis.
Ai più attenti suggeriamo di osservare  anche le lamine delle foglie, veri e propri microambienti, dove si sviluppano alghe, briozoi e idrozoi, e si mimetizzano piccoli pesci,  come i succiascoglio di prateria e i cavallucci, e  le stelle marine.

ciottoli nel basso fondalela costa a levante del Promontorio di Portofinopolpo, foro D'Erricostella rossa, foto Torti

 Poco oltre, percorrendo la strada che conduce a Portofino, a distanza di pochi metri l’uno dall’altro, si trovano una serie di accessi al mare che consentono di scendere in piccole spiagge di ciottoli e libere, dove affiorano rocce di conglomerato. Dai ciottoli della battigia si può entrare facilmente in acqua e il fondo marino degrada dolcemente verso il largo. 

scogli e rocce lungo la costaCapo Nordl'anemone chiamato pomodoro di mare

   

le alghe chiamate sargassi    finocchio di mare

Nel fondale  poco prima di Punta Cervara la prateria sottomarina lascia il posto ad una distesa di piccoli massi dove sono comuni ricci di mare e stelle marine. E’ l’ambiente ideale per i piccoli polpi che trovano tane e cibo in abbondanza. Sulla punta, una scaletta consente di raggiungere una piccola spiaggia di ciottoli. In questa zona, chiamata anche “Capo Nord”, nella bella stagione è aperto un locale in grado di offrire drink o piatti ricercati. Il gestore mette inoltre a disposizione anche lettini per chiunque volesse passare qualche momento di tranquillo relax.
Anche  qui il fondale marino appare costituito da massi sparsi, coperti spesso da alghe. Particolare invece la scogliera che, sulla destra dell’accesso al mare, presenta grandi scogli e piccole piscine  naturali che offrono condizioni ideali per la vita di molti organismi marini, come i piccoli pesci chiamati “peperoncini”, i molluschi gasteropodi, i granchi, i denti di cane, gli anemoni chiamati “pomodori di mare” e numerose alghe. Tra queste i sargassi, curiosi vegetali che galleggiano grazie a piccole vescicole piene di gas.

Lasciato “Capo Nord” l’itinerario si sviluppa su di un suggestivo tratto di passerella sospesa sugli scogli, che termina in corrispondenza all’accesso di una spiaggetta di ciottoli denominata “del Castello di Paraggi”. Il nome è dovuto alla vicinanza di una fortezza ormai trasformata in villa situata sopra un piccolo promontorio poco oltre la spiaggia. Una scala consente di scendere in basso e di giungere sulla riva del mare. La spiaggia è disseminata di rocce che, su entrambi i lati, divengono una vera e propria scogliera che ospita piante come il finocchio di mare e il fiordaliso tirreno.
Il fondale in questa zona è caratterizzato dalla presenza digrossi massi sommersi, spesso ricoperti da alghe verdi e rosse.
Polpi e grossi pesci sono abbastanza comuni. Tra questi dentici, orate e branzini. Piuttosto comuni anche le ofiure, particolari stelle marine, e i ricci di mare.

la strada litoranea appena sopra il mare   la spiaggia chiamata del Catello di Paraggigorgonia gialla, foto Capurrocastagnola bruna, foto Gambirasi

Chi fosse allenato a scendere in profondità può immergersi lungo il pendio sommerso sottostante il “Castello di Paraggi”. Non rimarra certamente deluso. Già a pochi metri di profondità, infatti, si possono osservare piccole gorgonie gialle, spugne, briozoi, rari crostacei come le magnoselle e, occasionalmente, anche giovani cernie, murene e gronghi. L’opportunità di incontri con rari organismi marini è garantita dal gran numero di anfratti e spaccature nella roccia.

la passerella che conduce sino a Paraggi   seppia, foto D'Errico

Se si è invece alla ricerca di spiagge di sabbia, basta oltrepassare il promontorio che ospita il “Castello”, e il piccolo ed esclusivo borgo di Paraggi apparirà in tutta la sua bellezza. Si tratta di un luogo piuttosto ricercato dove esistono stabilimenti balneari esclusivi e lussuosi.
La spiaggia originaria, sabbiosa in parte, è stata modificata da successivi ripascimenti.
E’ soprattutto la cornice di verde e lo splendido colore delle acque della baia a rendere Paraggi un luogo unico e prestigioso.
Al centro degli stabilimenti balneari esiste una piccola spiaggia libera che consente a tutti di godere di questo vero e proprio paradiso.
Tra i pesci comuni in queste acque soprattutto le piccole castagnole brune, che nuotano spesso a fianco dei bagnanti, e, nella sabbia, talvolta giovani rombi di rena.

il sentiero sopra la statale   l'anemone Cereus pedunculatus in una pozza di marea

Da Paraggi, un sentiero molto suggestivo corre poco più in alto della strada statale e ci consente di giungere in breve tempo e nella massima sicurezza, dopo aver imboccato la prima deviazione sulla sinistra, alla splendida insenatura di Niasca. La spiaggia libera, circondata dalla macchia mediterranea, è sabbiosa e pare interrompere la scogliera di conglomerato. Pur non avendo una felice esposizione, perché anche in estate rimane all’ombra già dalla prime ore del pomeriggio, questo tratto di costa riserva particolari sorprese. A destra della scaletta che consente di accedere alla spiaggia si trovano alcune pozze di marea. Si tratta di raccolte d’acqua salata che, periodicamente, rimangono isolate dalle acque marine. Questi microambienti sono  particolarmente vulnerabili e delicati e, in poco spazio, contengono molte specie animali e vegetali diverse.  Sono anche luoghi ideali per macrofotografie spettacolari.

la costa presso la piccola spiaggia di Niascagranchio corridorePinna nobilis, foto Paolillo Vanzo

  

dauco marino   l'alga Dictyota dichotoma

La spiaggia di Niasca degrada dolcemente verso un fondale sabbioso, ricoperto in parte dalla prateria di Posidonia oceanica. E’ quindi ideale per i piccoli bagnanti o i nuotatori alle prime armi. Qui si trova anche una specie indigena, la Caulerpa prolifera, “parente” delle pericolose alghe killer che infestano il Mediterraneo.
Nelle pozze di marea sono comuni alghe, anemoni, molluschi e piccoli pesci.
Lungo la scogliera, ricoperta da alghe anche calcaree si incontrano spesso piccoli paguri e molluschi. Sul fondale, tra la sabbia, sono invece frequenti gli animali sepolti, come molluschi bivalvi e pesci piatti. Ancora, tra la posidonia si osservano pesci di diversa specie e taglia e il grosso bivalve Pinna nobilis. Niasca è il luogo dove la natura terrestre e marina quasi si toccano ed è facile accorgersene osservando la scogliera.
Tra gli scogli emersi vivono infatti numerosi vegetali. Tra essi anche specie tipiche di questi ambienti estremi, come il dauco marino.   

la costa nei pressi della spiaggia chiamata del cannone   alga a palla, foto Schiaparellidonzella, foto Paolillo Vanzoriccio di Prateria, foto Capurro

  

Se si continua a percorrere il sentiero sopraelevato rispetto alla strada statale, ad un certo punto si incrocia una strada asfaltata. Percorrendola verso il basso si giunge sulla statale. A poca distanza, in direzione Portofino,  sulla sinistra si trova una scaletta che scende in una piccola spiaggia di ciottoli, chiamata: “del cannone”, al centro della quale si erge un grosso blocco di conglomerato. Anche in questo caso si tratta di una spiaggia libera.  Il fondale in alcuni punti è sabbioso, ma per la gran parte appare  ricoperto da massi di diverse dimensioni. Su di essi proliferano le alghe fotofile (che amano la luce) e tra esse le alghe a palla, quelle ad ombrellino e quelle del genere Dyctiota. Comuni gli immancabili polpi, i crostacei come la grancevola piccola, i ricci di mare e i pesci. Tra essi molti labridi, come i tordi e le donzelle, i saraghi e le orate. Tra le alghe si possono incontrare anemoni  verdi ma anche madreporari come Cladocora coespitosa e l’esile gorgonia bianca Eunicella singularis.

minuscoli crostacei tra i tentacoli di un anemone, foto Casale   Cladocora coespitosa, foto Bava

L’ultima spiaggia che troviamo in questo versante di promontorio si raggiunge partendo da Portofino e seguendo le indicazioni per Castello Brown. Percorsi circa 500 mt, da una deviazione sulla sinistra ha inizio  una scaletta che scende sul mare.

la Chiesa di San Giorgio a Portofino    succiascoglio, foto Bavadentice, foto CapurroMesophyllum lichenoides, foto Torti

  

 Portofino, la costa nella zona dell'Olivetta

La spiaggia è libera e di ciottoli che hanno dimensioni diverse. Il fondale, almeno per i primi metri, ha lo stesso aspetto della spiaggia. Sotto i ciottoli possono essere presenti i succiascoglio, piccoli pesci capaci di aderire alle pietre. Chi ama fare snorkeling, lungo la costa ai lati della spiaggia potrà osservare alghe di molte specie, anche quelle che preferiscono ambienti profondi e poco illuminati, e già a pochi metri di profondità, un ambiente dove si sviluppano alcune specie tipiche del coralligeno come spugne, briozoi e gorgonie gialle. Gamberi, granchi, polpi e grossi pesci come murene, gronghi, dentici, piccole cernie e corvine possono rappresentare un piacevole incontro per quanti amano la natura.