Le principali famiglie di piante con il fiore - seconda parte
Labiate
Questa famiglia è composta da un gran numero di specie, tra le quali molte vengono utilizzate come piante aromatiche. Menta, rosmarino, timo, salvia, origano, basilico, maggiorana e santoreggia sono tutte labiate. Queste piante si distinguono bene dalle altre perché mostrano fiori, solitamente riuniti in infiorescenze, a corolla zigomorfa, ossia dai petali irregolari. La simmetria del fiore è quindi bilaterale. La famiglia prende il nome proprio dal fiore, che mostra sovente la corolla unita alla base a formare un tubo ed un grosso petalo basale, piegato verso il basso e a forma di labbro. Spesso nella parte alta del fiore si trova un petalo a forma di cupola, quasi a protezione degli organi fiorali.
Lauracee
Queste piante sono molto diffuse nei paesi caldi, con essenze come canfora e cannella e con piante da frutto come l’avocado. In Italia la famiglia è rappresentata dal solo alloro, tipica pianta aromatica diffusa lungo i corsi d’acqua o in aree umide e ombrose. I fiori di queste piante formano ombrelle ed hanno 4 petali uguali. Sono separati in maschili, con 8-12 stami, e femminili, con un solo ovulo e stami sterili.
Leguminose, Papilionacee o Fabacee
Come nel caso delle labiate, le leguminose hanno fiori quasi inconfondibili. Il nome papilionacee è ispirato alle farfalle, perché molte di queste piante producono fiori vistosi e con ampi petali. La corolla è tipicamente irregolare (zigomorfa) e mostra simmetria bilaterale (disposizione dei petali speculare solo rispetto ad un unico piano immaginario che divide in due il fiore). I fiori sono costituiti da un grande petalo posteriore, chiamato vessillo, da due petali parzialmente fusi e sporgenti a formare una struttura chiamata carena, e da due petali laterali, chiamati ali, che spesso sembrano coprire la carena. Per distinguere queste piante esiste anche un altro particolare, ossia l’aspetto del frutto. Producono infatti perlopiù baccelli, simili a quelli dei fagioli, particolare che consente di distinguere queste piante anche a fioritura avvenuta.
Lentibulariacee
Famiglia che raggruppa piante carnivore riconoscibili per il fiore nettamente irregolare (zigomorfo), simile ad una piccola violetta (genere Pinguicula) o con un ampio “labello” (genere Utricularia). Le piante appartenenti al primo genere citato si ritrovano in zone umide o in prossimità di stillicidi di acqua, quelle appartenenti al secondo genere sono tipicamente acquatiche e producono vesciche per galleggiare negli stagni. Le piante del genere Pinguicula producono piccole rosette di foglie carnose e “unte” riconoscibili per il colore verde chiaro che spicca rispetto alla vegetazione circostante.
Liliacee
In questa famiglia si trovano piante dall’aspetto diverso, molte di esse provviste di un bulbo sotterraneo come i gigli, gli agli, i colchici, i muscari e le scille. Il fiore in queste piante è composto da tre petali e tre sepali simili tra loro che formano una corolla regolare (attinomorfa) di sei “petali” . Si distinguono dalle simili amarillidacee perché mostrano un ovario supero, ossia posto al di sopra dei petali. Nei muscari la corolla è saldata alla base.
Linacee
Rispetto alla pianta, dai lunghi fusti esili e dalle piccole foglie strette, i fiori delle linacee sono piuttosto appariscenti. Hanno cinque petali molto sottili, che si staccano con facilità dal fiore. In generale l’aspetto delle linacee è quindi gracile, valorizzato proprio dalla presenza dei fiori, azzurri, rosa, bianchi o gialli.
Litracee
Sono poche le specie di questa famiglia che vivono in Italia ed Europa e la più comune è Lythrum salicaria. Si tratta di piante che amano climi temperati e terreni umidi.
Malvacee
Le malvacee si mostrano con piante erbacee o parzialmente legnose e foglie ampie, spesso pelosette. I fiori sono grandi e isolati, hanno 5 petali sottili e generalmente spatolati. In alcune specie i petali sono più scuri alla base. Particolare il calice, sempre piuttosto grosso, con sepali saldati e qualche volta reso ancora più vistoso dalla presenza di un ulteriore calicetto. Gli stami sono saldati al centro del fiore a formare una struttura colonnare che avvolge lo stilo.
Mirtacee
Piccole piante o arbusti aromatici, dai fiori solitamente biancastri e piuttosto vistosi.
Moracee
Diffusa nei paesi caldi grazie a numerose specie di Ficus, in Italia questa famiglia è rappresentata dal solo fico selvatico, probabilmente spontaneo solo nelle fasce temperate della penisola. Gelsi e maclura, che appartengono alla stessa famiglia, sono stati importati i primi dall’Asia e la seconda dal Nordamerica. I gelsi producono infiorescenze di fiori maschili e femminili separate tra loro. Invece nel fico da frutta (domestico), i fiori sono rinchiusi in una struttura carnosa e vengono fecondati da un piccolo imenottero che vi penetra all’interno, portando con se il polline prelevato da un fico selvatico (caprifico). Il complesso ciclo vitale dell’imenottero lo porta a deporre le uova nel fico selvatico, stimolando i tessuti vegetali a produrre galle, nelle quali si svilupperanno le larve che origineranno nuovi adulti. Gli adulti si fecondano tra loro all’interno del frutto del fico selvatico, e le femmine, che escono dai frutti a differenza dei maschi, si sporcheranno di polline, trasportandolo sul corpo. Il loro istinto le spinge a deporre nuovamente le uova in altri frutti di fico selvatico, ma alcune penetreranno nei frutti di fico domestico fecondandone i fiori. Questa attività può sembrare frutto di errori da parte della vespa, ma in realtà i fichi domestici fecondati producono semi che potranno originare fichi domestici e selvatici, in modo da garantire anche alle nuove larve di vespa la presenza della loro fonte di cibo; i fichi selvatici appunto.
Nictaginacee
Famiglia di piante esotiche della quale fa parte anche la comune bouganvillea. Alcune, grazie alle loro capacità tendono a spontaneizzarsi. La Boerhaavia repens si è diffusa in Sicilia, ma nella sua espansione sembra essersi limitata a quella regione. Molto comune in molte regioni italiane è invece la “bella di notte”, nella foto, che, pur non resistendo agli inverni rigidi, si riproduce per seme in tarda primavera. La sua diffusione, più che ad una vera espansione della specie, è dovuta all’uomo che la coltiva da tempo come pianta ornamentale. Le foglie di queste piante sono di solito opposte. I fiori non hanno petali e sepali, ma mostrano una o più “corolle” con elementi saldati tra loro che formano un tubo terminale, avvolte spesso da brattee anche molto evidenti (bouganvillea).
Oleacee
Essenze arboree o arbustive che amano i climi temperato caldi, tanto che piante come l’orniello (Fraxinus ornus) si ritrovano nei boschi costieri e piante come le filliree (Phyllirea latifolia e Phyllirea angustifolia) si osservano nella macchia mediterranea. A parte il frassino, che porta fiori unisessuali, le altre specie mostrano fiori ermafroditi, solitari o più spesso in grappoli, ognuno con quattro petali e quattro sepali più o meno uniti alla base. Anche i frutti sono molto diversi e sono samare nei frassini, drupe nell’olivo e nelle filliree e bacche nei ligustri.
Onagracee
Piante che possono formare cespi erbacei o arbustivi e che sono caratterizzate da intense e vivaci fioriture (rosa o gialle), con corolle appariscenti e diffuse su lunghi steli. Alcune specie hanno comunque fiori piccoli e ben poco appariscenti e possono passare inosservate. Le corolle mostrano solitamente quattro sepali e quattro petali e otto stami che, in alcune specie, sono portati da filamenti lunghi e penzolanti.
Orchidacee
Splendide piante che si mostrano con infiorescenze particolari e molto diverse tra loro. Presentano ovario infero. I loro fiori sono solitamente soggetti ad un particolare fenomeno chiamato resupinazione. Ogni fiore, infatti, ruota di 180° intorno al suo asse e questo può essere un carattere di riconoscimento, se si riesce ad osservare il peduncolo fiorale che appare attorcigliato su se stesso.
Orobancacee
Piante parassite inconfondibili, senza o con poca clorofilla, dai fusti fioriferi che spuntano dal terreno e senza foglie evidenti.
Oxalidacee
Vengono spesso confuse con i trifogli, per via delle foglie simili. In questa famiglia, però, le foglie si muovono notevolmente e ritmicamente nell’arco della giornata, “chiudendosi” quando la luce diminuisce.
Papaveracee e Fumariacee
Questa famiglia raggruppa nel comune genere Papaver, specie dai fiori vistosi con petali sottili. Ne fanno parte anche le specie del genere Chelidonium, che mostrano solitamente fiori gialli e contengono un lattice aranciato. Le fumariacee sono considerate da alcuni studiosi famiglia a se stante, ma da altri ancora all’interno di quella delle papaveracee. In ogni caso sono piante che mostrano Infiorescenze con fiori allungati e bicolori (gen. Fumaria).
Passifloraceae
Si tratta di rampicanti infestanti, introdotti in Italia, dalle foglie palmate e dai frutti globosi e di color arancio nelle specie rappresentata.
Pinacee (fiori rudimentali)
Si distinguono per le foglie a forma di aghi o scaglie (specie esotiche).
Plantaginacee
Piante con foglie che formano rosette più o meno appiattite al suolo, dal centro delle quali partono fusti fioriferi inconfondibili.
Plumbaginacee
Sul Promontorio di Portofino, l’unico rappresentante di questa famiglia è lo statice ligure.
Poligalacee
Piante basse tipiche di aree prative molto soleggiate, con fiori dalla forma irregolare e in genere rosati.
Poligonacee
Piante erbacee dalle foglie grosse e disordinate. Rami fioriferi spesso alti e irregolari, con numerosissimi fiori di piccole dimensioni.
Portulacacee
Sono rappresentate da una sola specie, Portulaca oleracea, probabilmente introdotta sul territorio italiano. Sono caratterizzate da foglie carnosette, portamento strisciante e fiori piccoli.
Primulacee
Piante con fiori gialli o biancastri, spesso con petali uniti alla base a formare un tubicino più o meno evidente. Si tratta quasi esclusivamente di piante basse dai fiori molto colorati.
Rafflesiacee
Le specie appartenenti a questa famiglia sono solitamente parassite e sono tipiche della flora di alcuni paesi tropicali o equatoriali. L’ipocisto comune, una delle sole due specie italiane, si sviluppa sulle radici dei cisti e fiorisce alla base di essi, mostrando fiori dai colori accesi.
Ramnacee
Arbusti o piccoli alberi,dalle infiorescenze formate da fiori piuttosto piccoli.
Ranunculacee
Specie di piante dai fiori anche molto diversi. Quelle con Fiori gialli e petali spesso lucidi sono caratteristiche del genere Ranunculus. Le specie del genere Anemone, Anemonioides ed Hepatica mostrano invece fiori bianchi o azzurro-viola e, solitamente, sono in fioritura a fine inverno. Fiori particolari, azzurri o violetto scuro con lunghi speroni, sono invece tipici delle specie del genere Aquilegia.
Resedacee
Piante erbacee con steli che portano numerosi fiori dai petali sottili ed irregolari.
Rosacee
Piante dai fiori vistosi, a petali bianchi o poco rosati, con numerosi stami gialli. Alcune specie hanno piccoli fiori gialli o sviluppano infiorescenze a capolino, composte da fiori poco o nulla vistosi.
Rubiacee
Piante dall’aspetto lianoso e disordinato, molli e con le foglie riunite in verticilli lungo il fusto. I fiori sono prevalentemente molto piccoli e di colore biancastro o giallastro.
Rutacee
Si tratta della famiglia degli agrumi, ma anche di suffrutici come la ruta. Il genere Ruta raggruppa specie di piante dalle foglie glauche e dai fiori gialli che mostrano petali talvolta sfrangiati.
Salicacee
Alberi di media grandezza o grossi cespugli. I salici amano ambienti umidi.
Santalacee
Hanno l’aspetto di erbe o piccoli cespugli. Si tratta di piante parzialmente parassite (emiparassite) che mostrano foglie e fusti verdi, nei quali è presente la clorofilla.
Sassifragacee
Piante che vivono sulle rocce, con foglie piccole, spesso biancastre sul bordo e raccolte in una rosetta basale. Dal centro delle foglie si sviluppa uno stelo che porta un’infiorescenza vistosa.
Scrofulariacee
Specie dalle infiorescenze apparentemente molto diverse, con caratteristiche comuni poco evidenti.
Le poche specie appartenenti a questa famiglia e presenti sul nostro territorio hanno fiori dagli stami sporgenti, uniti in modo caratteristico.
Teligonacee
Piante abbastanza insignificanti, striscianti, che si trovano spesso tra le pietre dei muretti a secco.
Timelaeacee
Piante in parte legnose e che formano piccoli cespugli. I fiori di quattro petali sono solitamente portati in cima ai rametti e sotto ciuffi di foglie.
Ulmacee
Alberi medio grandi a foglie caduche. Celtis sp. è stato recentemente inserito da alcuni ricercatori nella famiglia cannabacee.
Urticacee
Si tratta di piante erbacee comunissime e ben conosciute. Molte possiedono peli urticanti.
Valerianacee
Famiglia rappresentata, sul Promontorio di Portofino, dalla sola e inconfondibile valeriana rossa rappresentata nell’immagine.
Verbenacee
Piante con fiori di piccole dimensioni, portati in cima a lunghi steli. La specie raffigurata è l’unica diffusa nei nostri ambienti.
Vitacee
A questa famiglia appartengono le comuni viti che producono uva, ma anche piante tappezzanti come la vite canadese. L’uva coltivata ha avuto origine da una vite selvatica (Vitis vinifera sylvestris) che è rara ma presente nella natura italiana. Si distingue dalla vite coltivata perché è dioica e non ermafrodita, ossia allo stato selvatico sono presenti individui maschili e femminili.
Violacee
Piante inconfondibili per la forma del fiore a cinque petali disposti in maniera caratteristica.