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Regno: Plantæ - Phylum: Rhodophyta - Classe: Florideophyceae - Ordine: Corallinales - Famiglia: Corallinaceae - Genere: Amphiroa
Nome italiano: Anfiroa rigida
Nome inglese: -
Nome regionale:
Taglia minima di cattura: 0 cm *
foto Sara Venturini
foto Simone Bava
Descrizione: Questa piccola alga calcarea, alta solitamente non più di cinque centimetri, si ritrova piuttosto comunente da qualche decimetro sotto la superficie delle acque marine, sino a qualche metro di profondità. Predilige aree riparate, con moto ondoso ridotto, e, trattandosi di un’alga fotofila, solitamente ben illuminate. Mostra talli fragili e eretti, dall’aspetto di piccoli ciuffi, con rametti a sezione circolare o leggermente compressi. I rametti mostrano l’estremità arrotondata e appaiono costituiti da segmenti calcificati sovrapposti, o comunque articolati, di circa mezzo millimetro di larghezza (diametro), lunghi da 1 a 3-4 millimetri circa. Tra un segmento e l’altro esiste una porzione morbida di ramo che consente al ramo stesso di possedere una certa elasticità. I segmenti si articolano tra loro a formare ramificazioni lasse e irregolari, frequentemente dicotomiche e abbastanza divergenti. Il colore dei talli può essere violaceo, anche scuro, e raramente bluastro. Più comunemente il colore appare biancastro o bianco sporco. Si tratta di un’alga che può apparire parzialmente ricoperta da organismi epifiti o epibionti. I concettacoli, rotondi con diametro di circa tre decimi di millimetro e simili a verruche, si osservano ai lati degli elementi che formano le ramificazioni del tallo. In questa specie il gametofito e il tetrasporofito non sono distinti morfologicamente. In queste alghe il ciclo vitale si compie in tre generazioni. I gametofiti producono gameti sprovvisti di flagello che fondendosi originano lo zigote e di conseguenza il carposporofito. Il carposporofito si sviluppa sopra il gametofito femminile e sviluppa il gonimoblasto. Quest’organo ha intorno una membrana che sviluppa, sempre sul gametofito femminile, piccoli cistocarpi sferici. Si formano quindi carpospore con patrimonio genetico doppio. Germinando, le carpospore originano tetrasporofiti, che possiedono anch’essi doppio patrimonio genetico. I tetrasporofiti sono in grado di produrre spore, chiamate tetraspore, con patrimonio genetico singolo, che a loro volta generano gametofiti maschili o femminili. Si tratta di una specie diffusa in molti mari e non solo nel Mediterraneo. In generale appare diffusa nelle acque atlantiche, ad eccezione di quelle dell’America centrale e di quelle troppo fredde dell’Europa del nord, e nell’Oceano Indiano meridionale. Alcune fonti considerano però questa specie come cosmopolita nella fascia delle acque temperate e tropicali del mondo.