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Regno: Animalia - Phylum: Echinodermata - Classe: Ophiuroidea - Ordine: Ophiurida - Famiglia: Ophiodermatidae - Genere: Ophioderma
Nome italiano: Stella serpentina liscia
Nome inglese: Smooth brittle-star (nome generico)
Nome regionale:
Taglia minima di cattura: 0 cm *
foto Gabriella Motta
foto Roberto Pronzato
foto Lorenzo Merotto
Descrizione: Questa bella stella serpentina è piuttosto grande e mostra un disco centrale pentagonale, leggermente bombato, che può raggiungere i 3 centimetri di diametro. La sua superficie dorsale appare ruvida e coriacea, con granulazioni fini che si percepiscono al tocco. Le braccia sono lunghe 15 centimetri circa negli esemplari più grandi. Quindi le braccia sono lunghe, indicativamente, un po’ meno di cinque volte il diametro del disco centrale. Le braccia sono robuste, arrotondate, ma sottili. Mostrano una superficie dorsale abbastanza liscia, ma anellata, tanto da far acquisire alla specie il nome di stella serpentina liscia. Sulle braccia sono però presenti serie di spine, corte ma robuste, inserite a pettine sui due margini laterali e piegate in avanti e verso il basso. La perdita di un braccio non costituisce un problema per questa stella che può rigenerarlo velocemente e facilmente. Si tratta di una stella serpentina caratterizzata da movimenti veloci e potenti e quindi dalla possibilità di spostarsi velocemente sul fondale marino. Mette in mostra la sua rapidità soprattutto quando viene disturbata o minacciata. Il colore di questa ofiura è molto vario nei diversi esemplari. In genere il colore di base va dall’arancio al nero, mentre è più raro il colore verde scuro. In alcuni esemplari il disco centrale appare più scuro delle braccia. Le braccia mostrano bandeggi trasversali nei quali bande del colore di base si alternano a bande più chiare, solitamente grigiastre o biancastre. Il disco centrale mostra al centro il colore di base della stella, con margine biancastro o con margine a bande biancastre che si alternano a quelle del colore di base. La parte ventrale delle braccia di quest’animale appare più chiara e giallognola mentre la parte ventrale del disco centrale appare più chiara solo al centro. Si tratta di una specie di stella serpentina piuttosto facile da identificare. In ogni caso questa specie si può distinguere da altre perché gli esemplari mostrano due fessure, invece di una, sulla parte orale del disco centrale, a fianco di ogni lato delle braccia. Questa stella rifugge la luce essendo un organismo sciafilo e quindi la si incontra su fondali ombrosi o situati ad una certa profondità. Può essere presente su fondali sabbiosi, ma anche su quelli rocciosi. Nelle ore di maggior insolazione, o su fondali relativamente bassi, si rifugia sotto i sassi o negli anfratti, soprattutto con la parte centrale del corpo, lasciando allo scoperto solo porzioni di braccia. Si tratta anche di un organismo fotofobo che, esposto alla luce in modo voluto o accidentale, si sposta velocemente verso un rifugio, utile per ombreggiare il suo corpo. L’ofiura si incontra generalmente già a qualche metro di profondità, nei luoghi dove le condizioni sono adeguate per la sua sopravvivenza. Più comunemente si osserva da 8-10 metri di profondità, tra le alghe sciafile ma anche tra le alghe fotofile, sino a 60-80 metri sotto il livello del mare, dove appare diffusa nel coralligeno. Le ore notturne sono quelle ideali per il movimento di questa stella, che nell’oscurità diviene un attivo e vorace predatore. In alcune zone può rivelarsi particolarmente abbondante, soprattutto dove sono abbondanti le sue fonti di cibo, rappresentate da molti invertebrati marini e, soprattutto, da molluschi bivalvi e anellidi. È un cacciatore molto attivo anche perché sembra disporre di sistemi biologici che consentono di percepire la presenza delle prede anche se sono distanti. Questa stella serpentina, come altre simili, è praticamente onnivora e può cercare i resti di cibo organico sui fondali, nutrendosi anche di animali morti. Se trova una carogna se ne ciba grazie al suo apparato boccale provvisto di placche taglienti. Questa sua attitudine da “spazzino” viene sfruttata negli acquari per ripulire il fondo anche da animali morti. Come altre specie di echinodermi anche questa mostra sessi separati e riproduzione sessuale. I gameti dei due sessi sono rilasciati in acqua dove avviene la fecondazione. Dopo qualche giorno dalle uova fecondate nascono larve, chiamate ophiopluteus, che vanno a costituire il plancton. In seguito le larve cresciute scendono sul fondale e originano una nuova ofiura. Questa stella è relativamente comune nel Mar Mediterraneo. Nell’Oceano Atlantico è segnalata dal Mare del Nord sino alla costa africana dell’Angola e nelle isole costiere come le Azzorre. È segnalata anche nel mare delle Antille.