Alcyonium coralloides (Pallas, 1766)

 

Regno: Animalia  - Phylum: Cnidaria - Classe: Anthozoa - Ordine: Alcyonacea - Famiglia: Alcyoniidae - Genere: Alcyonium

Nome italiano: Falsa gorgonia rossa  

Nome inglese: -  

Nome regionale:

 

 

Descrizione: Sino a poco tempo fa questo cnidario era noto con il nome scientifico di Parerythropodium coralloides, mentre attualmente il nome è stato corretto con quello che definisce questa scheda. Si tratta di una specie senza un proprio scheletro, che si sviluppa spesso sopra quello di altri cnidari. Gli esemplari che si osservano sui fondali sono piccole colonie e appaiono costituiti da un tessuto basale (cenenchima), membranoso e rugoso, di un bel colore rosso cardinale, o talvolta anche biancastro o giallastro e rosato, che riveste gli scheletri degli cnidari “colonizzati”. Dal tessuto basale si ergono polipi distribuiti irregolarmente, alti sino a mezzo centimetro e molto vistosi, di colore bianco o giallo chiaro lattiginoso e in parte trasparenti. Sia nel tessuto di base che all’interno di quello dei polipi sono contenute spicole piccole, allungate e fragili, lunghe al massimo 3 decimi di millimetro. La forma delle spicole appare irregolare e frequentemente bitorzoluta. Questa specie ha spesso messo in difficoltà gli studiosi per via della sua discreta variabilità e attualmente sono state classificate 4 forme distinte. Per il momento, tuttavia, non è stata definita nessuna nuova specie. Questi cnidari sono considerati piuttosto diffusi e comuni su fondali che si trovano a partire da 6-10 metri sino a circa 100 metri di profondità. Sono prevalentemente diffusi su Eunicella cavolinii e Paramuricea clavata. In realtà in molte zone del Mar Ligure non sembrano particolarmente frequenti. Questa specie mostra la necessità di insediarsi su supporti inerti idonei al suo sviluppo. Nel caso delle gorgonie sembra sfruttare punti dello scheletro di quegli animali che, per lesioni o altro, non risultano più ricoperti da tessuto. I polipi di Alcyonum coralloides, insediandosi in quei punti li colonizzerebbero e solo allora inizierebbero a competere con l’organismo originario, scalzandolo e occupando nuovo spazio a scapito di quello. Probabilmente, sfruttando lo scheletro delle gorgonie, la colonia “invadente” si trova in situazione ottimale perché viene percorsa in maniera proficua dalle correnti e quindi riesce a crescere e ad espandersi. In altri casi questo cnidario può anche svilupparsi su alghe, come sargassi e cistoseire, o direttamente su roccia. In questo caso le colonie sono incrostanti, compatte e piccole, poco in rilievo e con polipi dal tronco ridotto. Gli ambienti scelti e colonizzati sono comunque sempre semioscuri od ombrosi, come spaccature e pareti strapiombanti. Non si tratta però di una specie di grotta perche gli esemplari si limitano al massimo a colonizzare l’ingresso semiombreggiato degli antri. Le colonie possono dividersi, generandone di nuove. La riproduzione sessuale esiste ovviamente anche in questa specie e si trovano colonie con sessi separati. La fusione dei gameti origina larve che permangono qualche tempo nelle colonie. Nei mari del Nord Europa sono state osservate colonie solo femminili che si riproducono per partenogenesi.