Itinerari

 

Itinerario 1 (Pedonale Paraggi-Portofino)

itinerario 2 (Portofino - Punta del Faro)

itinerario 3 (Santa Margherita Ligure - spiaggetta di Niasca)

itinerario 4 (Santa Margherita Ligure - Gave - Olmi - Portofino)

itinerario 5 (Camogli - S. Rocco di Camogli - Punta Chiappa)

itinerario 6 (Pietre Strette - S. Fruttuoso di Camogli)

 

Pedonale Paraggi – Portofino

 1 ITINERARIO VERDE

Si tratta di uno splendido percorso che ha inizio  a lato dell'abitato di Paraggi, attraversa un lembo di bosco misto, costituito in prevalenza da lecci, e si snoda poco  più in alto della strada statale che collega S. Margherita Ligure a Portofino.

Lungo il tragitto si incontrano alcune deviazioni. Una di esse, sopra la bellissima insenatura di "Niasca", consente di raggiungere l'Eremo di S. Antonio, un complesso risalente al XIII secolo, ampliato e ristrutturato in epoca ottocentesca ed oggi oggetto di recupero. La deviazione in discesa ci consente, dopo aver attraversato la strada provinciale, di giungere alla piccola spiaggia sabbiosa di "Niasca", un gioiello naturale con i colori delle più note spiagge tropicali.

Il percorso principale prosegue tra rocce affioranti di conglomerato e alberi ed arbusti della flora mediterranea. Al termine di una breve discesa si attraversa una strada asfaltata, che conduce all'albergo "Splendido", da percorrere per qualche metro in salita sino ad immettersi nel tratto finale dell'itinerario che conduce a Portofino.

Il percorso è molto suggestivo sia durante il giorno che  nelle ore serali, in particolar modo nel mese di maggio, quando è possibile  ammirare lo spettacolo naturale originato  dai  segnali luminosi  emessi dalle numerosissime lucciole.

Giunti a Portofino si lascia la strada pedonale in prossimità della chiesa del Divo Martino, la chiesa principale del borgo.

Segnavia: tre pallini rossi disposti a triangolo
Tempo di percorrenza: 30 minuti
Tipo di sentiero: pedonabile
Illuminazione notturna: sì

 

 

Portofino – Punta del Faro

2  ITINERARIO ARANCIO

Dalla piazzetta di Portofino, salendo verso  la penisola, si giunge in pochi minuti  sul sagrato della chiesa di S. Giorgio da dove si può godere di un panorama mozzafiato.

La costruzione è posta proprio sopra la falesia che scende a picco nelle acque dell'area marina protetta.

Si prosegue poi  lungo una stradina che costeggia ville e punti panoramici che consentono di godere dell'incantevole vista sul borgo.

Giunti a circa un terzo del percorso la strada sale leggermente e, dopo un breve tragitto, si raggiunge Castello Brown, costruito sui resti  di un antica fortezza  posta a guardia del porticciolo, le cui fondamenta risalgono all'epoca romana.  Al suo interno sono conservati  arredi e alcuni oggetti d'arte. La costruzione è arricchita da un giardino e da terrazze panoramiche.

Poco oltre, una deviazione sulla sinistra permette  di scendere sino alla piccola ma suggestiva spiaggia dell'Olivetta.

Si attraversano ancora alcuni lembi di macchia e pineta sino a raggiungere un ampio belvedere immediatamente al di sotto del Faro di Portofino, il punto più estremo del promontorio.

Nei  tratti di costa ai lati del faro crescono numerosi pini che scendono quasi a lambire il mare e si trovano essenze mediterranee particolari e profumate.

In alcuni periodi dell'anno, guardando verso il mare (utile l'ausilio di un binocolo), non è difficile osservare gruppi di tursiopi o di stenelle nuotare vicino alla costa.

Segnavia: assente
Tempo di percorrenza: 30 minuti
Tipo di sentiero: pedonabile
Illuminazione notturna: sì

 

 

Santa Margherita Ligure - spiaggetta di Niasca

3 ITINERARIO BLU 

Le acque dell'Area Marina Protetta di Portofino sono ricche di flora e fauna marina. Gli amanti del mare hanno l'opportunità, partendo da S. Margherita Ligure, di raggiungere alcune piccole spiagge che si trovano all'interno della zona di tutela.

Superata l'area portuale  si percorre la strada panoramica che consente di raggiungere Portofino. Il primo tratto di  marciapiede, lungo la costa, conduce ad uno spiazzo antistante il Covo di Nord Est, locale notturno molto in voga negli anni '60,  presso Punta Pedale.

Il marciapiede ricomincia poco oltre, nella zona dove ha inizio la perimetrazione dell'Area Marina Protetta di Portofino e corre sopra un muraglione costruito a protezione della strada.

Raggiunto Capo Nord,  in prossimità del quale si incrocia un grosso pino, ha inizio un suggestivo tratto costituto da un percorso pedonale esterno alla carreggiata che termina in corrispondenza dell'accesso ad una spiaggetta di ciottoli denominata del Castello di Paraggi.

La spiaggia si estende a lato di uno sperone roccioso dove domina  una villa  costruita sulle fondamenta di un'antica fortezza eretta a difesa della costa dalle incursioni dei pirati.

La spiaggia costituisce il punto di partenza per molte immersioni nei vicini fondali, ricchi di emergenze naturalistiche. In profondità si incontrano infatti il precoralligeno e il coralligeno, con qualche gorgonia gialla già a -6 metri. Per chi pratica l'apnea, a qualche metro di profondità, la parete rocciosa, ricca di spaccature, anfratti e grotte, favorisce l'incontro con pesci di grossa taglia come saraghi, murene, corvine e, talvolta, cernie.È frequente l'incontro anche con ricci di mare, stelle marine e ofiure, e,  occasionalmente, con le magnoselle, piccoli crostacei poco comuni.   

Lasciata la spiaggia, il percorso continua poco oltre su un altro tratto di passerella sospesa, sino ad arrivare all'abitato di Paraggi bagnato dalle acque verdissime della sua baia. Proseguendo verso Portofino sulla strada asfaltata si giunge alla splendida spiaggetta  di "Niasca" che appare dall'alto  avvolta da lembi di macchia mediterranea dove, in mezzo a lecci, ornelli e pini d'aleppo, si trovano numerose altre piante, tra cui  euforbia arborea, lentisco e lisca.      

È una delle rare spiagge, insieme a quella di Paraggi, ad essere in prevalenza sabbiosa. Appena entrati in mare, la limitata pendenza del fondale consente di esplorare senza problemi  la prateria di Posidonia oceanica presente già in qualche metro d'acqua.
L'ambiente creato da questa pianta marina offre protezione a numerosissimi organismi e la sua osservazione, praticando lo snorkeling, dà modo di scoprire tra l'intrico di foglie verdi  alcune creature come polpi, grossi molluschi bivalvi (Pinna nobilis) e numerosi pesci tra i quali, talvolta, i pesci ago o i rari cavalluSegnavia: no

Segnavia: assente
Tempo di percorrenza: 45 minuti
Tipo di sentiero: pedonabile
Illuminazione notturna: sì 

 

 

Santa Margherita Ligure - Gave - Olmi - Portofino

 4 ITINERARIO GIALLO 

È questo un itinerario che presenta molte varianti tutte di particolare interesse perché consentono di scoprire i diversi ambienti del parco di Portofino.   

Nel quartiere di "Corte" a S. Margherita Ligure, a circa cento metri dalla zona dove è ubicato il mercato del pesce, ha inizio Via Maragliano, riconoscibile perché si sviluppa perpendicolarmente alla strada costiera. La via si percorre interamente, proseguendo poi in via Madonnetta che, nella sua parte terminale, corre lungo una scorciatoia a scalini in mezzo alla campagna, costeggiando un piccolo torrente ricco di piante acquatiche e felci. Alla fine della scalinata si giunge nella frazione di Nozarego da dove si può godere di un panorama che si apre su tutto il golfo del Tigullio.
Degno di nota è l'antico  sagrato di fronte alla chiesa parrocchiale con decori realizzati utilizzando  ciottoli di diversi colori. All'interno della basilica sono conservate alcune opere d'arte di importanti artisti liguri.  

Lasciata la basilica si percorre la strada asfaltata verso destra per un breve tratto sino ad arrivare ad una deviazione con indicazioni segnaletiche del parco regionale di Portofino.  

Il sentiero inizia con una salita e prosegue lungo una pedonale giungendo poi  in un tratto  panoramico dal quale si può godere di una vista invidiabile sulla costa dell'Area Marina Protetta e sull'Abbazia di S. Girolamo della Cervara, antico convento monastico all'interno del quale si trova un bellissimo giardino all'italiana (per visitare l'abbazia si ricorda che l'ingresso è posto sulla strada statale che collega S. Margherita Ligure a Portofino, attraverso l'itinerario n. 3).  

Oltrepassato un lembo di lecceta si giunge alla  cappella di S. Gerolamo delle Gave, risalente al XVII secolo.
Da qui si sviluppa un percorso che, scendendo lungo tipiche fasce liguri e uliveti, giunge alla località Paraggi.  

Un altro sentiero sulla destra ha inizio a lato di una ripida lecceta e attraversa zone agricole sino a giungere, al termine di un breve tratto di salita, nella  frazione di S. Anna, riconoscibile per una piccola edicola votiva.  

Il percorso continua tra ulivi e caratteristiche fasce liguri in un alternarsi di salite e discese.

Poco dopo si incrocia il rivo detto dell'Acqua morta e ancora oltre si raggiunge la località "Molini", chiamata così perché nella zona scorre il torrente dell'Acquaviva  che alimentava, ancora nell'immediato dopoguerra, numerosi mulini e frantoi eretti lungo il suo corso sino all'abitato di Paraggi. Qualche metro dopo, la deviazione che scende proprio verso Paraggi, seguendo il torrente, permette di ammirare alcuni degli antichi mulini ormai abbandonati che caratterizzavano questa piccola valle alla quale anticamente, anche via mare, giungevano granaglie, olive, castagne e altri prodotti, da macinare o frangere.

L'ambiente, particolarmente umido e ombroso, è ricco di specie vegetali che si possono trovare lungo i corsi d'acqua come il sambuco e l'ontano nero e numerose felci, tra le quali, la pteride di creta, la lingua di cervo, il polipodio volgare e il capelvenere. Sempre in località "Molini", sulla destra dell'itinerario principale lungo il corso del torrente dell'Acquaviva, in una zona ombrosa caratterizzata da vegetazione riparia e felci, si notano alcuni lavatoi, rimasti per lungo tempo in stato di abbandono e solo da poco restaurati e ripuliti, resti di un passato nel quale gli abitanti usavano lavare i panni presso le fonti.

Proseguendo si sale verso la località Olmi oltrepassando ancora zone agricole e zone boscose; in queste ultime si incontrano lembi di bosco misto nelle zone ombrose e, nelle zone più esposte al sole, pini ed eriche arboree. Le rocce affioranti, conglomerato oligocenico, che si osservano lungo il percorso sono colonizzate da tipiche essenze mediterranee come il timo.

Giunti in località Olmi  diverse deviazioni consentono di raggiungere rispettivamente S. Fruttuoso di Camogli, Pietre Strette e Portofino Vetta o Portofino mare. Si prosegue per l'itinerario che consente di scendere a Portofino Mare tra pini e vegetazione tipica delle zone soleggiate, ed in breve si raggiungono alcune case ed una piccola cappella in località S. Sebastiano. Più in basso le zone agricole lasciano il posto a ville e giardini, immersi ancora nella vegetazione spontanea e il panorama offre scorci stupendi, sempre più ampi, man mano che ci si avvicina al piccolo borgo.

Segnavia: croce rossa da Nozarego a bivio per "Crocetta", poi quadrato rosso sino ad "Olmi" e doppi pallini pieni da "Olmi" a Portofino
Tempo di percorrenza: 140 minuti
Tipo di sentiero: pedonabile con scalini e tratti in terra battuta o cemento
Illuminazione notturna: sino alla località Gave 

 

 

Camogli - San Rocco di Camogli - Punta Chiappa

5 ITINERARIO VIOLA

Da Camogli il percorso ha inizio in corrispondenza della locale stazione dei Carabinieri e prosegue per un breve tratto attraversando un vialetto rettilineo alberato.

A  destra della strada, si ricorda per gli appassionati di archeologia, la presenza del Castellaro, una zona non accessibile, nella quale sono stati ritrovati i resti di tre capanne preistoriche del XIII e XII secolo a.C., ed alcuni reperti romani del II secolo a.C. I reperti sono visibili al Museo Marinaro di Camogli. A circa metà viale una deviazione sulla sinistra conduce ad una piccola località chiamata Ponte di Cò, da dove ha origine una mulattiera a gradoni che passa a fianco al torrente Gentile  e attraversa lembi di castagneto e terreni agricoli a fasce, con prevalenza di uliveto, costeggiando abitazioni di campagna, tipicamente liguri.

Giunti in prossimità della frazione di S. Rocco ha inizio una scalinata che termina di fronte all'ingresso della chiesa parrocchiale. La costruzione fu eretta a partire dal  1863 nel luogo in cui  sorgeva una cappella dedicata al santo, e si trova su un poggio panoramico da cui si dominano il golfo Paradiso, Genova e la Riviera Ligure di Ponente.

A destra della chiesa inizia una strada panoramica che si sviluppa in piano e dalla quale, dopo duecento metri circa, sulla destra, diparte una scalinata che scende attraverso uliveti e lembi di lecceta sino alla località Pego e quindi raggiunge il minuscolo Borgo di San Nicolò di Capodimonte, immerso nel verde di un territorio un tempo coltivato e ormai quasi completamente abbandonato.

Di rilievo la chiesa di S. Nicolò, che fu eretta nel XII secolo e rappresenta un esempio di arte romanica con struttura esterna in pietra a vista e facciata con rosone centrale. All'interno sono visibili alcuni antichi affreschi rinvenuti durante operazioni di restauro, tra i quali una rappresentazione della Stella Maris, che ritrae un'imbarcazione nella tempesta soccorsa dalla Vergine con il Bambino.

La chiesa è affiancata all'antico monastero che nel tempo è stato trasformato in abitazioni.

Lasciato S. Nicolò si percorre il sentiero a gradini sulla destra che  porta all'abitato di Porto Pidocchio e che attraversa una zona ombrosa di bosco misto e, successivamente, un tratto più esposto al sole dove gli scalini si fanno più ripidi man mano che ci si avvicina al piccolo borgo marinaro. A sinistra della chiesa  esiste un altro sentiero che, passando attraverso una lecceta, consente anch'esso  di raggiungere Punta Chiappa. Poiché presenta qualche lieve difficoltà ed è piuttosto ripido è preferibile percorrerlo  al ritorno in salita.

Lungo il percorso principale e a Porto Pidocchio si trovano alcuni ristoranti tipici in cui è possibile gustare prodotti locali.

Nel tratto di mare antistante il piccolo borgo, dalla primavera all'autunno, viene calata la Tonnarella, il cui perimetro è definito da piccoli galleggianti visibili anche in superficie, per la pesca del pesce di passo costituito in prevalenza da boniti, palamite, sgombri e raramente da  tonni.

All'interno dell'Area Marina Protetta di Portofino, l'uso di questo particolare  attrezzo è consentito perché non cattura le specie stanziali che vivono negli ambienti protetti e fa parte della tradizione locale in quanto ha origini antichissime; già nel milleseicento infatti veniva calata una Tonnarella pressappoco nella stessa zona.

Da Porto Pidocchio vi è l'opportunità di  rientrare a Camogli utilizzando comodi battelli turistici o proseguire a piedi verso Punta Chiappa percorrendo un sentiero in gran parte scavato nella roccia che ha termine sul lungo blocco di conglomerato proteso verso il mare che divide la zona C dalla zona B, quest'ultima a maggior tutela, dell'area marina protetta.

Nelle giornate di mare calmo è possibile, facendo sempre molta attenzione e trovando punti di facile accesso al mare (presenti prevalentemente a Porto Pidocchio e sul lato a levante della Punta) effettuare attività di snorkeling. Si segnala in zona la presenza di notevoli quantità di pesce fra cui cefali, branzini e aguglie, occasionali ricciole e pesci luna.

Segnavia:  due pallini pieni solo sino alla scalinata ripida che porta a Punta Chiappa e che si trova poco dopo l'abitato di S. Rocco
Tempo di percorrenza: 120 minuti
Tipo di sentiero: pedonabile con scalinate e tratti in terra battuta
Illuminazione notturna: sino a Porto Pidocchio

 

 

Pietre Strette – San Fruttuoso di Camogli

6 ITINERARIO MARRONE

La localita Pietre strette è posta indicativamente al centro del Promontorio di Portofino e si può raggiungere partendo da Camogli, Portofino Mare o S. Margherita Ligure, attraverso sentieri ben segnalati. Per maggiori informazioni possono essere consultate guide specifiche del Parco Regionale di Portofino.

Si arriva a Pietre Strette in circa venti minuti anche partendo da  Portofino Vetta, dove si può giungere con l'auto ed è presente un parcheggio gratuito.

Da Pietre Strette ha inizio un sentiero tortuoso che conduce in una piccola valle ombrosa e fresca e segue per alcuni tratti il corso di un  torrente. Nei punti in cui si distanzia dal corso d'acqua, il percorso attraversa zone panoramiche dalle quali è possibile intravedere scorci di mare tra il verde intenso della vegetazione.

Qua e là affioramenti di conglomerato offrono l'opportunità di osservare la caratteristica costituzione di questa roccia fatta di ciottoli cementati all'interno di una matrice. Il bosco misto che si incontra è in prevalenza costituito da lecci e più in basso, verso la fine della piccola valle, anche da carpini neri.

Il percorso prosegue su pendici assolate per poi discendere verso S. Fruttuoso di Camogli e attraversa la località delle Sorgenti Caselle, dove un tempo esistevano attività agricole  e dove restano ormai soltanto alcuni ruderi a testimonianza del passato.

Qui i terreni sono spesso colonizzati da specie tipiche della macchia, come erica arborea, corbezzolo e lisca, una pianta usata anticamente per la realizzazione di cordami.

Più in basso si incontrano un piccolo lembo di lecceta  ed alcuni esemplari di pino domestico, prima di giungere in una zona coltivata ad oliveto con tipiche fasce liguri a ridosso delle abitazioni del borgo.           

I numerosi  ristoranti che si trovano a S. Fruttuoso di Camogli offrono l'opportunità di una piacevole sosta in un luogo indimenticabile e di rara bellezza.

L'abbazia sulla spiaggia  risale al XI secolo ed è visitabile, a pagamento, in periodi e con orari prestabiliti. Da notare anche la torre a lato dell'abbazia la cui costruzione fu iniziata da Andrea Doria.

Dalla spiaggia di ciottoli si può accedere al mare per rinfrescarsi nell'area destinata alla balneazione o effettuare attività di snorkeling nella baia a levante dell'abbazia.

Sul fondale di roccia e ciottoli sono presenti radi ciuffi di posidonia e, tra le alghe, labridi come tordi, donzelle e verdoni, o anche saraghi, salpe, piccole boghe e menole. Tra i molluschi non è difficile osservare polpi e seppie con le loro bellissime tinte mimetiche.   

Infine l'incantevole insenatura di S. Fruttuoso ospita nelle sue acque,  a circa 13 metri di profondità, il Cristo degli Abissi  una statua in bronzo immersa nella pace del fondale marino e visitata ogni anno da migliaia di persone. Una copia della statua è conservata nella chiesa del borgo.

Segnavia: cerchio rosso
Tempo di percorrenza: 50 minuti
Tipo di sentiero: pedonabile con tratti di terra battuta e roccia in discesa
Illuminazione notturna: no