La biodiversità nell'Area Marina Protetta

 

Chi decide di visitare per la prima volta i fondali dell’Area Marina Protetta di Portofino è solitamente attratto dall’habitat sottomarino dove prosperano abbondanti gorgonie e corallo rosso. Si tratta della biocenosi coralligena, derivata dall’azione continua di organismi costruttori, come appunto il corallo, che depositano i loro scheletri calcarei sul substrato, e di organismi demolitori, come alcuni poriferi e molluschi, che grazie a particolari sostanze secrete sono in grado di degradare scheletri e roccia.

In realtà quest’area marina racchiude anche altri habitat interessanti e protetti a livello internazionale, come le praterie di Posidonia oceanica, veri scrigni di biodiversità perché capaci di ospitare organismi specializzati, alcuni dei quali in grado di vivere esclusivamente sulle lamine fogliari e i rizomi della pianta,  e di proteggere nell’intrico delle foglie una gran quantità di pesci durante le loro fasi giovanili.

Certamente meno vistose sono le spianate di sabbia, poco visitate dai subacquei, ma che possono stupire soprattutto nelle ore notturne, quando si animano di cnidari e di pesci a caccia di prede.

Gli habitat sabbiosi o fangosi si trovano spesso in vicinanza delle praterie, perché queste ultime sono spesso insediate proprio sul substrato sabbioso.

A basse profondità, gli scogli e le pareti rocciose appaiono ricoperti da strati di alghe verdi, che originano la biocenosi dove predominano le alghe fotofile (che amano la luce), una vera fonte di cibo per molti pesci, rinnovata giornalmente grazie all’energia solare che sostiene la fotosintesi.

Dove la luce scarseggia, ossia negli anfratti vicini alla superficie o più in profondità, si trova la biocenosi caratterizzata dalla presenza di alghe sciafile (che amano l’ombra). Questo ambiente, ricco di gorgonie, prelude al coralligeno più profondo e per questo viene chiamato precoralligeno.

Oltre a questi habitat, nell’area marina protetta esistono anche microhabitat importanti, come quelli di grotta o di marea, nonché quelli presenti nei primi decimetri della costa emersa.

Nell'area marina protetta, anche in qualche centimetro quadrato di parete rocciosa, si possono osservare decine di specie diverse