I siti di Immersione dell'area marina protetta

 

La tutela delle specie viventi animali e vegetali si effettua mettendo in atto una serie di misure e, tra l’altro, limitando la pressione antropica sugli ambienti naturali. Ciò è stato previsto e realizzato anche nell’area marina protetta riguardo le attività subacquee.

Le zone C, di minor pregio naturalistico, sono visitabili dai subacquei durante le ore diurne e, con speciali permessi, anche nelle ore notturne, ma in questo caso solo in particolari siti. Per facilitare e concentrare la fruizione è stata posizionata una boa di ormeggio anche nei pressi di Punta Chiappa, in una frazione della zona C di ponente particolarmente interessante. Nelle zone B, la presenza di ambienti di pregio ha previsto il posizionamento di 20 strutture di ormeggio, in corrispondenza di altrettanti siti naturalistici.

cartina ubicazione siti subacquei

La carta dei siti subacquei posizionati lungo la costa dell'area marina protetta

 

Nei siti della zona B le attività subacquee devono svolgersi sott’acqua all’interno di uno spazio circolare di 50 metri di raggio e avente come centro la struttura di ormeggio del singolo sito. Nelle zone B le immersioni notturne sono autorizzate solo in alcuni siti.

Nel piccolo seno dove è stato collocato il Cristo degli Abissi è stata realizzata una linea di ormeggi che chiude il seno stesso e limita e definisce di fatto la zona di fondale che può essere visitata.

 

SITI DI  IMMERSIONE NELLA ZONA C DI LEVANTE

Anche se il mondo marino sa essere affascinante quasi ovunque, i  subacquei sono scarsamente attratti dai bassi fondali che abbondano in questa zona.

Qui, a qualche metro di profondità, si trovano spianate che sono ampiamente ricoperte da lembi di prateria di Posidonia oceanica, comunque in discreto stato di conservazione. In tali habitat gli incontri interessanti sono certamente assicurati, vista la loro provata biodiversità.

Anche le distese di ciottoli ed i lembi di fondale sabbioso, come quelli che si trovano nelle vicinanze del litorale di Paraggi, sono altrettanto interessanti perché ospitano particolari specie viventi che non sarebbero visibili altrove.

In questa zona, le attività dei subacquei si concentrano prevalentemente laddove le rocce, che compongono la costa, scendono repentinamente e bruscamente in profondità, originando fondali mediamente profondi già a livello costiero.

In tutta la zona C di levante, questa condizione si verifica intorno al promontorio sul quale si erge il Castello di Paraggi e tra Punta del Faro e Punta dell’Olivetta. In quest’ultima fascia costiera, risulta particolarmente attraente l’immersione chiamata bigo, su di un fondale all’apparenza meno affascinante di quelli della Zona B, ma ricco di specie viventi.

Castello di Paraggi

Bigo

 

SITI DI  IMMERSIONE NELLA ZONA C DI PONENTE

 

La zona di costa compresa tra Punta Cannette e Porto Pidocchio non viene praticamente visitata dai subacquei ed appare comunque interdetta a qualsiasi attività nello spazio prossimo alla costa, per l’esistenza di un movimento franoso che interessa il versante roccioso, lambito nella sua parte bassa dalle acque marine. In questa zona i fondali sono prevalentemente ricoperti da una prateria di Posidonia oceanica in buone condizioni, che non viene praticamente esplorata da subacquei, pur mostrando interessanti forme di vita tra le foglie delle piante.

In questa fascia, la subacquea si concentra tra Porto Pidocchio e Punta Chiappa, dove i fondali appaiono più profondi e ricchi di organismi, soprattutto di pesci e crostacei di grossa taglia, come dentici e cernie, grancevole e aragoste.

Non va sottovalutato l’habitat che si forma a ridosso delle praterie di Posidonia oceanica e che è costituito da distese sabbiose. Queste distese non sembrano ospitare nulla, ma sono invece l’ambiente ideale di vita per dragoncelli, rombi, tracine, per molte specie di bivalvi e, soprattutto, per i rari ricci irregolari, come Plagiobrissus (Rhabdobrissus) costae, i cui esemplari si muovono molto lenti sul substrato.

Ovviamente eventuali immersioni in questa zona devono essere attentamente segnalate, e meglio se effettuate con mezzo di appoggio, per evitare incidenti con imbarcazioni in transito.

22 Punta Chiappa Ponente (sito libero)

 

SITI DI  IMMERSIONE NELLA ZONA B DI LEVANTE

 

Per una questione pratica abbiamo suddiviso anche la zona B dell’area marina protetta in due settori, visto che al centro questo tratto di mare appare separato dall’ampio corridoio acqueo che consente il transito alle unità navali che raggiungono San Fruttuoso di Camogli.

Nella zona B di levante si concentrano la gran parte dei siti di immersione dell’intera zona B, che si trovano particolarmente raccolti lungo la costa del Seno di San Fruttuoso, comprendendo anche il sito che ospita la statua del Cristo degli Abissi.

A rendere ancora più varie le immersioni, da questo lato dell’area marina protetta si trova anche un relitto, ormai ben colonizzato dagli organismi marini, che può essere visitato almeno in parte anche da subacquei relativamente inesperti, purché accompagnati.

La zona B, ed in particolare questo settore, rappresenta uno scrigno che contiene e conserva un’elevata biodiversità marina. A tal proposito si può certamente dire che la zona A, pur essendo di pregio e tutelata completamente, non appare così suggestiva come i fondali che si osservano nella zona B in generale.

In ogni immersione, anche nella più semplice, si attraversano e osservano habitat e paesaggi sottomarini talmente vari da caratterizzare in modo particolare ogni sito, rendendo indelebile il ricordo delle visite subacquee.

6 Dragone

7 Colombara

8 Secca Gonzatti

9 Targa Gonzatti

10 Andrea Ghisotti (ex Scoglio del Raviolo)

11 Testa del Leone

12 Scoglio del Diamante

14 Relitto Mohawk Deeer

15 Punta Vessinaro

16 Casa del Sindaco

17 Chiesa di San Giorgio

18 Punta del Faro di Portofino

20 Punta dell’Altare

C  Cristo degli Abissi

 

SITI DI  IMMERSIONE NELLA ZONA B DI PONENTE E ZONA A

Questa zona si estende da San Fruttuoso di Camogli sino a Punta Chiappa e racchiude in sé alcuni siti naturalistici sommersi di particolare pregio. Tra questi Secca dell’Isuela e Punta della Targhetta, dove si incontra una parete completamente ricoperta di rami di corallo rosso. Questo settore della zona B ingloba al suo interno anche la zona A. In essa non si possono effettuare attività subacquee e, in generale, nessuna attività, salvo quelle a scopo scientifico, purché preventivamente autorizzate, e quelle di controllo e soccorso.

Sopra la superficie del mare, la zona B di ponente corrisponde alla parte più selvaggia e meno antropizzata del Parco di Portofino. Aree un poco più antropizzate si trovano nelle vicinanze di San Fruttuoso di Camogli e sopra Punta Chiappa.

Come nell’altro settore di zona B, anche in questo si ritrova la ripida falesia, che continua anche sotto la superficie formando pareti sommerse ripide, e alcune volte anche a strapiombo, che scendono rapidamente in profondità. In alcuni tratti la pendenza appare meno accentuata, soprattutto in prossimità di Punta Chiappa, o almeno nelle immediate vicinanze della costa dello sperone roccioso che la caratterizza. Poco più al largo, infatti, si raggiungono comunque i 40 metri di profondità.

Nelle immersioni che si possono effettuare nei siti presenti in questa parte di zona B si scopre il mondo costiero sottomarino, avendo anche l’opportunità di osservare animali che giungono occasionalmente dal mare aperto.

19 Secca dell'Isuela

1 Punta Chiappa Levante

2 Punta della Targhetta

3 Grotta dell’Eremita

4 Punta della Torretta

5 Punta dell’Indiano